2 ore fa:Agricoltura, Smiriglia: «Crollo di oltre 70% per la stagione olivicola 2024»
1 ora fa:Alto Jonio isolato, si torna a parlare del problema dei tagli alla rete ferroviaria
3 ore fa:Sabato il secondo appuntamento con "Tarsia Teatro", la rassegna del teatro d'autore
3 ore fa:Liste d'attesa e medicina di prossimità al centro dell'incontro tra il Comitato per la Sanità Pubblica e i vertici dell’Asp
49 minuti fa:Trebisacce, approvato regolamento sui dehors. «Ora c'è bisogno di ripensare complessivamente la viabilità»
1 ora fa:VOLLEY - La Valsa Group Modena fa tappa a Corigliano-Rossano, ospiti del Pala Brillia
20 minuti fa:Gli studenti del "Falcone-Borsellino" di Co-Ro incontrano Nuccia Benvenuto, autrice di Presente Remoto
2 ore fa:Il Codex Purpureus Rossanensis sarà protagonista di una Mostra a Grottaferrata
4 ore fa:I ragazzi dell’Ipseoa Ipsia di Castrovillari contro la violenza sulle donne
4 ore fa:Maxi operazione contro lo streaming illegale in Italia e in Europa

«Schediamo il dna dei migranti». Proposta calabrese per Minniti

2 minuti di lettura
Una società di Reggio si propone di prelevare campioni dalla saliva per immetterli in un database. «Spesso i morti in mare vengono seppelliti solo con un numero sulla lapide. Servirà anche per chi viene coinvolto in reati». La proposta arriva ai ministri Marco Minniti e Andrea Orlando direttamente dalla Calabria. La avanza lo Studio indagini mediche e forensi di Reggio Calabria. E' una "proposta di convenzionamento per la determinazione dei profili genetici dei migranti ai fini della loro identificazione". L'idea non ha un retro pensiero politico, è un suggerimento puramente tecnico. Che muove dai "picchi di emergenza" raggiunti dal fenomeno degli sbarchi negli ultimi due anni, "soprattutto al Sud Italia". "Tra il 1° gennaio 2016 e il 31 ottobre 2016 – scrive Simef al ministero – circa 160 mila persone sono arrivate in Italia. Senza tener conto di quanti sono morti durante le traversate del Mediterraneo. Si è stimato che tra il 2015 e la prima metà del 2016 più di 6.600 migranti sono annegati. O sono stati considerati dispersi in mare". MIGRANTI: "SPESSO I CADAVERI NON VENGONO NE' IDENTIFICATI NE' RESTITUITI ALLE FAMIGLIE" Una tragedia che abbraccia tre continenti (Europa, Asia e Africa), un esodo alla ricerca di condizioni di vita dignitose. O in fuga dalla guerra al quale si affiancano grosse difficoltà di gestione. "Spesso i cadaveri dei migranti morti in mare – scrive ancora Simef – non vengono né identificati né restituiti alle loro famiglie. In  molti casi vengono seppelliti nei nostri cimiteri unicamente con un numero sulla loro lapide. Senza che le famiglie sappiano che fine abbiano fatto i loro cari". Quello della "degna sepoltura" è uno dei motivi "per i quali è importante procedere all'identificazione genetica delle vittime". Gli si aggiunge "anche e soprattutto l'identificazione di chi arriva nei Centri provvisori di accoglienza", persone "di cui si perdono spesso le tracce. Dal momento che spesso tali persone possono essere coinvolte in reati oppure trattasi di minori "non accompagnati" che invocano un ricongiungimento familiare con altre persone già presenti in Paesi europei, sarebbe utile procedere, oltre che alla registrazione delle impronte digitali dei migranti, anche all'acquisizione di un loro campione biologico ai fini della determinazione del profilo di Dna da inserire in un'apposita banca dati utilizzabile per successivi raffronti".
MIGRANTI: OGNI GIORNO SCOMPAIONO IN ITALIA 28 MINORI MIGRANTI
Secondo Oxfam, ong che si occupa dell'accoglienza, ogni giorno scompaiono in Italia 28 minori migranti. Un numero spaventoso, evidenziato in un dossier che ha sollevato preoccupazioni. Ma soltanto per qualche giorno, poi l'emergenza ha riassorbito tutto. La proposta di Simef, società guidata dai genetisti forensi Aldo e Anna Barbaro, vorrebbe intervenire anche su questo allarme. L'idea è quella di realizzare una convenzione con il ministero dell'Interno per "accertare il Dna dei migranti che pervengono in Calabria mediante prelievo da ciascuno di loro di un tampone salivare". I profili ottenuti – è l'auspicio – verranno archiviati in un apposito database "che verrà messo a disposizione degli organi di polizia che ne facessero richiesta". (fonte Corriere della Calabria)
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.