Rossano, clima avvelenato: sgonfiate ruote a Mascaro, Calabrò e Giudiceandrea
A Rossano vandalismo in azione, protesta civile lontano ricordo. Ieri sera, nel centro storico, subito dopo lo scioglimento della seduta del consiglio comunale (mai iniziato, a dire il vero), si è consumato un atto vergognoso: le ruote delle auto del sindaco di Rossano Stefano Mascaro, del Consigliere comunale Teodoro Calabrò e del direttore sanitario Francesco Giudiceandrea sono state sgonfiate. Un atto di inciviltà assoluta. Che come organo di informazione condanniamo severamente. La protesta non può scadere in vandalismo. Sulla questione, comunque, stanno indagando Carabinieri e polizia scientifica.
I FATTI
Il vile atto si è consumato nel centro storico dopo il caos verificatosi in Consiglio comunale sulla sanità rinviato a causa, sostanzialmente, dell'assenza del Governatore della Regione Calabria, Mario Oliverio. Una presenza annunciata da tempo. Ma disdetta a causa delle condizioni di salute del Presidente. Che, forse, ha avuto più paura della "piazza" che dello stato influenzale. Anche perché l'annunciata mobilitazione dei cittadini, stufi dello stato degradante in cui versa la sanità nel comprensorio e soprattutto l'ospedale cittadino "Giannettasio", avrà avuto un effetto un effetto fobico non indifferente. Nelle fasi concitate in cui le minoranze chiedevano il rinvio del Consiglio e "Il Coraggio di Cambiare" (nove consiglieri in tutto, quindi forza di maggioranza relativa in assise), invece, lo svolgimento dello stesso, è successo di tutto. Sono volate parole grosse da una parte e dall'altra. Per giungere finanche allo "scontro" verbale molto acceso tra Mascaro e il leader del CCI, Giuseppe Graziano. Dopo il Consiglio comunale il Primo cittadino, unitamente ad altri componenti della giunta, del consiglio, dei vertici Asp e di Franco Pacenza, si sono recati a cena in un ristorante nel centro storico. Dopo essere usciti hanno trovato le ruote sgonfiate. Un atto vile, ripetiamo. Adesso è giunto il momento di fermarsi e capire cosa si vuole fare. Innanzitutto, speriamo che gli autori di tale inqualificabile gesto vengano individuati e consegnati alla magistratura. Capire, quindi, chi e perché ha compiuto tale azione. Ma poi ci si sieda attorno a un tavolo e si chiarisca cosa si vuole fare del futuro di questa città. Perché andare avanti così è deleterio per tutti. In primis per i cittadini. Mortificati nelle aspettative e con l'assenza, ormai, di qualsivoglia tipo di servizio.