Stop alla cannabis light, Cgil: «Si favorirà mercato nero. Un pericolo per lavoratori e cittadini»
La Filcams Cgil Calabria e la Flai Cgil Calabria esprimono forte preoccupazione riguardo al recente divieto di vendita di Cbd e derivati previsto nel nuovo Ddl Sicurezza

CATANZARO - La Filcams Cgil Calabria e la Flai Cgil Calabria esprimono forte preoccupazione riguardo al recente divieto di vendita di Cbd e derivati previsto nel nuovo Ddl Sicurezza.
«Questa decisione - spiegano - se non rivista, rischia di avere gravi ripercussioni per diversi settori: il divieto impatta direttamente chi produce e lavora nella filiera agricola negozi e attività che vendono questi prodotti subirebbero un danno economico significativo cittadini con necessità terapeutiche: molte persone, tra cui malati di Sla, utilizzano il Cbd per motivi di salute, e il divieto rappresenterebbe una discriminazione».
«Questa decisione che nulla ha a che vedere con la sicurezza né dei cittadini, né dell'Italia non solo rischia, come dichiarato da Federcanapa di dare il colpo definitivo ad un settore che impiega più di 55mila addetti in Italia, ma con essi anche i negozi e, quindi, i dipendenti della distribuzione commerciale».
«Inoltre, così facendo si discriminano i disabili e chi ha problemi di salute con politiche che impedirebbero a lavoratori e lavoratrici fragili di esercitare il loro diritto al lavoro. Oltre a questo, naturalmente, un provvedimento che ha tutto il sapore di un atto punitivo ed ideologico finirà per favorire il mercato nero e quindi le mafie».
«Chiediamo al governo di rivedere questa decisione e di considerare le conseguenze sociali ed economiche di tale provvedimento. Il nostro sindacato è solidale ed aperto ad abbracciare coloro che vorranno costruire una battaglia di civiltà sociale e di civiltà contro questo scellerato provvedimento».