Nuovi ospedali, Alleanza Verdi-Sinistra all'attacco di Occhiuto: «Non si faccia annunciare»
Non è piaciuta la visita del «governatore social media manager» ai cantieri del nuovo ospedale della Sibaritide: «La sua parte politica ha raso al suolo la Sanità e abbandonato la Piana di Sibari»

CORIGLIANO-ROSSANO - «È davvero tanto simpatico il "nostro" presidente della Regione, ammorbato com'è dall'apparire sui social. Il governatore per metà omni-commissario, per l'altra metà accentratore di potere, si è divertito a visitare i cantieri degli ospedali per autoincensarsi». Lo affermano il coordinatore regionale di Alleanza Verdi Sinistra, Giuseppe Campana e Ferdinando Pignataro.
«Prendete la vista sul cantiere dell'ospedale di Vibo Valentia: Occhiuto si bea per qualcosa che sarebbe dovuto essere in esercizio almeno da una decina d'anni. Idem per la visita al simpaticissimo "cocuzzolo degli annunci" dell'ospedale della Sibaritide, dal quale pontifica annunciando magnificenze, anche queste in ritardo di almeno dieci anni. Al presidente-social media manager (è evidente che si dedica più a come apparire sui social che a governare i processi della nostra regione) gli ricorderemmo che la sua parte politica ha raso al suolo la sanità in Calabria, ha consapevolmente abbandonato la Piana di Sibari, ha chiuso il Tribunale di Rossano e gli ospedali di Cariati e Trebisacce che nonostante le sentenze del consiglio di Stato non riesce a riaprire, anche con le migliaia di sanitari imboscati e protetti dal suo cerchio magico».
«Lo abbiamo già invitato e reiteriamo la proposta: venga senza farsi annunciare nei pronto soccorso, tra le corsie e poi vediamo se ha tutta questa voglia di celebrare una sanità ridotta in macerie che crede di salvare solo grazie agli agganci politici romani che lo aiuteranno a uscire dal commissariamento. Anche se riuscirà a chiudere questa fase lunga 16 anni resta il fatto che annunci a parte Roberto Occhiuto – proseguono Campana e Pignataro – non è riuscito a fare una cosa che sia una, di quelle annunciate. Prendete le "riforme". Azienda zero esiste solo sulla carta, come il consorzio unico di bonifica».