Amministrative Cassano, per Avena «dietro ai volti "nuovi" si celano le stesse "vecchie" famiglie»
Il candidato a sindaco per ArticoloVentuno: «Occorre restituire dignità al coinvolgimento giovanile, valorizzando davvero chi vuole impegnarsi per il bene comune e non per interesse personale o dei familiari che ricevono affidamenti diretti»

CASSANO JONIO - «Siamo in piena campagna elettorale e assistiamo con crescente amarezza a un fenomeno ormai sempre più diffuso: l'abuso del concetto di "giovani in politica". Molti candidati e gruppi politici sfruttano l'immagine fresca e pulita dei giovani “inesperti”, spesso ignari degli interessi reali che finiscono per rappresentare».
Lo si legge nella nota stampa di Antonello Avena, candidato a Sindaco di Cassano Jonio per ArticoloVENTUNO.
«Questi giovani sono spinti sulla scena politica locale, il più delle volte, non per la loro reale competenza o per la volontà di cambiare le cose, bensì per portare avanti interessi familiari, economici e clientelari. Dietro ai volti nuovi si celano frequentemente le stesse famiglie che da anni ricevono vantaggi, incarichi e prebende dalla politica, indifferentemente che governi la destra o la sinistra. Così facendo, si illudono i giovani con promesse di cariche prestigiose, incarichi ben retribuiti o posti di lavoro garantiti, manipolando le loro legittime aspirazioni e le loro ambizioni».
«Negli ultimi anni abbiamo assistito a numerosi esempi di giovani consiglieri comunali che, una volta eletti, si sono limitati a scaldare le poltrone, pronti a cambiare idea politica con l'unico obiettivo di garantirsi una stabilità economica, un posto di lavoro alla Progitec o sulla nuova statale 106 per loro o per qualche parente affine. Questo approccio squallido e strumentale compromette la fiducia nelle istituzioni e scoraggia profondamente la partecipazione dei giovani autentici».
«I veri giovani, infatti, sono quelli che percepiscono chiaramente la gravità di questa situazione e che vivono con ansia e preoccupazione il proprio futuro: quelli che hanno paura del domani, perché già sanno che saranno costretti a lasciare la loro terra e i propri affetti per trovare altrove la dignità che qui viene continuamente negata da una classe dirigente cinica e opportunista che ha ripetutamente violentato la città».
«La gente onesta e laboriosa di Cassano, e i tanti giovani laureati che non per loro volontà non abitano più in paese, attendono ancora di capire cosa sia realmente successo con i tanti concorsi indetti negli ultimi anni. Quanto accaduto suggerisce infatti che per un generico giovane aspirante che intende rimanere nel suo paese natio, l'unica strada sia candidarsi nelle fila del sindaco di turno o frequentarne la sua segreteria. Ecco perché oggi tanti giovani d’età (ma vecchi dentro), da sempre disinteressati, improvvisamente si riscoprono appassionati di quello che loro intendono per politica e tifosi di una o dell’altra squadra».
«In questo scenario, diventa cruciale promuovere esempi alternativi, capaci di dimostrare che non è necessario rinunciare ai propri principi e alla propria libertà per garantirsi una vita dignitosa. Al contrario, dovrebbe essere incentivata e premiata quella che si può definire una "rivoluzione gentile": una riscoperta coraggiosa della coerenza personale, della responsabilità civile e del rispetto autentico dei valori umani. È giunto il momento di ribaltare questa logica. È necessario un impegno politico autentico, basato sull'onestà, sulla competenza e sulla trasparenza. Occorre restituire dignità al coinvolgimento giovanile, valorizzando davvero chi vuole impegnarsi per il bene comune e non per interesse personale o dei familiari che ricevono affidamenti diretti. Solo così si potrà avviare un autentico rinnovamento che dia speranza ai giovani e a tutta la nostra comunità» conclude.