Strade bombardate, edifici fatiscenti e città al buio: l'ira di Bosco contro il degrado Stasi
Dopo la conferma delle tariffe dei tributi comunali il consigliere comunale di Opposizione tuona contro la Maggioranza e sbotta: «I cittadini devono sapere che fine fanno i loro soldi»
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CORIGLIANO-ROSSANO - «I cittadini devono sapere che fine fanno i loro soldi». Lo afferma, perentorio, in un comunicato stampa il consigliere comunale di Opposizione, Giancarlo Bosco: indignato, deluso e preoccupato dopo l’ultima seduta dell’Assemblea civica. Non solo – dice – per le questioni legate all’avvocato dell’ente («che ha incassato duecentomila euro in tre anni oltre allo stipendio comunale») ma anche per il nuovo regolamento dei tributi comunali.
«Tutti soldi che ci chiediamo dove finiscano. Soldi – aggiunge - che i cittadini attraverso tasse e pagamenti vari pagano a stento, costretti da pignoramenti e fermi amministrativi ai mezzi (Soget docete!)».
Il Consigliere del Movimento del Territorio, poi, richiama la maggioranza ai propri doveri di buon governo ed evidenzia e sottolinea «gravi carenze e mala gestione della cosa pubblica». E quindi: «Segnaletica stradale sbiadita e indistinguibile in molteplici punti della città che a volte anche causa di gravi incidenti stradali; manto stradale pieno di buche, strade dissestate e a pericolo crollo (segnalati più volte nel Centro storico di Rossano) dove i guidatori che vi transitano sopra si sottopongono ad una involontaria roulette russa, sperando che la strada non crolli proprio in quel momento!» E poi, ancora: «Edifici nello scalo Rossanese con permessi a costruire scaduti da anni e anni (Lottizzazione Pappalardo, Contrada Pennino e Palazzo Cortese ) e quindi da demolire come cita l' Articolo 15 del DPR380/2021; stabili divenuti un ricettacolo di degrado e malaffare, oltre che un brutto biglietto da visita per la Città».
E non finisce qui. Perché nell’elenco infinito del consigliere Bosco ci sono anche le diverse «inadempienze dell'azienda che gestisce l'illuminazione pubblica, più volte e da mesi segnalate alla ditta appaltatrice e non risolte o prese in considerazione». Esempi su tutti: i faretti pavimentali di Piazza Steri e quelli che illuminano il bassorilievo di San Nilo e la statua dell’Immacolata che «sono senza illuminazione da mesi».
«La cosa anomala – aggiunge Bosco - e che denota una cattiva gestione dei soldi pubblici e del controllo del nostro territorio, è che siano stati stanziati alla suddetta Azienda appaltatrice dell’illuminazione pubblica (la Engie) oltre un milione e cinquecentomila euro, come da contratto, oltre seicentosettantamila euro extra».
«Tutto questo – tuona Giancarlo Bosco – è semplicemente inaudito! stanziare migliaia di mila euro extra a chi non assolve neanche l'ordinario è una vergogna». Poi il consigliere comunale chiede a gran voce che prima di stanziare somme per gli extra, la suddetta azienda assolva prima i suoi doveri pena la contestazione del servizio per mancato adempimento ai propri obblighi. Ecco, questa è l'ira di Bosco contro il degrado Stasi