Operazione trasparenza Co-Ro, l'opposizione chiede un gruppo consiliare di vigilanza
«L'obiettivo di questo strumento di supervisione è finalizzato a riportare nell’alveo delle norme e della massima trasparenza ogni atto amministrativo e ogni previsione e liquidazione di spesa pubblica. Dobbiamo scardinare questo sistema opaco»
CORIGLIANO-ROSSANO – «Tra le emergenze immateriali, ovvero quelle di cui non si ha percezione immediata, emerse nei trascorsi cinque anni di amministrazione Stasi, c'è sicuramente il gravissimo deficit di trasparenza. Dalla quasi impossibilità di verifica puntuale e approfondita dei diversi atti prodotti, all’estrema difficoltà nell’accesso ad ogni tipologia di documentazione, fino alla complicatissima tracciabilità dei diversi pagamenti effettuati dall'ente nei tempi richiesti. Siamo di fronte alla impossibilità di fatto di verificare qualsiasi azione ed iniziativa dell’Esecutivo e degli uffici. Era e resta un vulnus per la vita e partecipazione democratica di questa città che va affrontato e risolto senza più giri di parole da parte di nessuno. La dottrina Stasi, allergica alla trasparenza, ha purtroppo prevalso fino ad oggi, con buona pace di tanti e forse di troppi, azzerando di fatto ogni spazio di legittimo confronto e di verifica dell’azione amministrativa, limitando diritti e prerogative non solo delle opposizioni consiliari ma di tutti. Questa stagione buia deve finire». È quanto dichiarano in una nota i componenti del gruppo consiliare di opposizione del comune di Corigliano Rossano.
«È proprio per iniziare ed erigere un muro democratico contro questa pretesa assolutistica di Stasi - dichiarano - che di fatto continua sia a non rispondere nel merito di quanto ripetutamente e pubblicamente richiesto dalle minoranze, sia a non incaricarsi di far portare in Consiglio Comunale le principali questioni e gli interrogativi posti delle opposizioni, che nel corso della Conferenza dei Capigruppo riunitasi ieri (mercoledì 24 luglio), il Gruppo di Opposizione ha unitariamente proposto che venga istituita una Commissione Consiliare di Vigilanza, sul modello di quella operante nel Consiglio Regionale della Calabria e che rappresenta un modello di partecipazione coerente, consapevole e trasversale all’attività istituzionale e legislativa».
«Riteniamo permanga e che anzi si stia aggravando sin da questo primo avvio del secondo mandato Stasi – affermano congiuntamente i consiglieri di minoranza Pasqualina Straface, Marisa Caravetta, Giancarlo Bosco, Giuseppe Turano, Elena Olivieri; Guglielmo Caputo, Daniela Romano, Demetrio Walter Caputo e Piero Lucisano – un pesantissimo problema di violazione della più elementare trasparenza in tutte le procedure amministrative che molto spesso, anzi, quasi sempre, vengono gestite al chiuso delle stanze preferite dal Primo Cittadino, senza rendere mai informata e necessariamente partecipe, né prima, né durante né dopo, quella anche il Sindaco di Corigliano-Rossano deve iniziare a considerare ed a trattare come la massima assemblea democratica cittadina».
«L'obiettivo di questo nuovo strumento di supervisione proposto – spiegano – è finalizzato a riportare nell’alveo delle norme e della massima trasparenza ogni atto amministrativo e soprattutto ogni previsione e liquidazione di spesa pubblica. Dobbiamo scardinare un sistema opaco che, subìto e sopportato per troppo tempo in modo anche trasversale, oggi è diventato un’emergenza democratica a tuti gli effetti. Il Comune dev'essere il Palazzo di vetro della nostra comunità, senza misteri e senza ostruzionismi di nessuna natura e per nessuno. La proposta di una Commissione Consiliare di Vigilanza potrebbe colmare questo gigantesco vuoto democratico scientificamente costruito fino ad oggi da Stasi e dalla sua gestione personalistica della cosa pubblica; un vuoto che purtroppo non può essere colmato facendo ricorso alle sole norme e regolamenti vigenti. L’urgenza è quella di poter monitorare e valutare subito, senza dilazioni, tutte le spese finanziarie dell’Amministrazione Comunale e le diverse procedure di affidamento, evitando che, come accaduto fino ad oggi, si debbano attendere mesi e mesi per potere leggere atti o attendere convocazioni consiliari per poter discutere su iniziative e procedure che potrebbero o dovrebbero essere acclarate ed eventualmente bloccate o anche sanate nell’imminenza della loro adozione o previsione».
«Siamo certi – conclude il Gruppo Consiliare di Opposizione – che rispetto a questa esigenza di legalità ed efficienza amministrativa troveremo sostegno anche nei colleghi della maggioranza».