"Per la Rinascita di Longobucco" denuncia il mancato rispetto delle quote di genere nella Giunta Comunale
«Dopo la denuncia per la falsificazione degli indicatori di bilancio arriva anche la conferma che la Giunta Comunale è stata nominata contro legge rendendo evidente il fatto che una Giunta illegittima produce di conseguenza atti illegittimi»
LONGOBUCCO - «A distanza di quasi un anno dal nostro esposto sulla questione relativa al mancato rispetto delle quote di genere nella Giunta Comunale di Longobucco, la Segretaria Comunale conferma, attraverso una sua missiva indirizzata anche alla Prefettura di Cosenza, che le nostre denunce erano basate su solide basi: infatti la Giunta del Comune di Longobucco doveva essere nominata seguendo le indicazioni dell’art. 1 comma 137 della legge 56/2014 ed avere quindi 2 assessori donne per garantire appunto equilibrio tra i generi».
Lo si legge in una nota stampa del gruppo consiliare "Per la Rinascita di Longobucco", che così continua: «Un altro tassello che conferma ulteriormente il fallimento a 360 gradi del progetto Pirillo e che ha portato il nostro Comune a perdere quell’autorevolezza che lo ha contraddistinto lungo tutta la sua storia recente. Un fallimento che ci costringe in un isolamento politico ed istituzionale sia rispetto ai Comuni del circondario che rispetto a tutti gli Enti sovracomunali che ormai vedono l’Amministrazione di Longobucco assente su ogni tavolo progettuale, che si chiami PNRR, SNAI, PSR, Fondi Comuni Marginali, Distretto Turistico, Lavoro, Scuola, Tirocinanti etc».
«Dopo la denuncia per la falsificazione degli indicatori di bilancio arriva anche la conferma che la Giunta Comunale è stata nominata contro legge rendendo evidente il fatto che una Giunta illegittima produce di conseguenza atti illegittimi. Se a ciò aggiungiamo che il paese vive una condizione di stallo totale, di abbandono e degrado così come anche alcuni assessori hanno confermato durante l’ultimo Consiglio Comunale, ci chiediamo e vi chiediamo se è il caso di continuare in questo stato di agonia politica ed amministrativa oppure sia arrivato il momento di assumersi le responsabilità delle proprie azioni e trarne le dovute conseguenze».