Minnicelli sostiene Stasi: «L’unica concreta e positiva possibilità per sconfiggere l'avanzata della destradestra»
«Da iscritto al Pd, confesso di non comprendere la tattica, velleitaria ed autolesionista, portata avanti da una parte della dirigenza del mio partito, allorquando mostra di rimanere sorda rispetto all'aspirazione e richiesta di unità»
CORIGLIANO-ROSSANO - Le prossime amministrative sono alle porte e in città vengono a definirsi con maggiore chiarezza gli schieramenti. Non solo, iniziano a pronunciarsi anche i sostenitori .Tra questi, Maurizio Minnicelli che ha voluto esprimere la propria vicinanza e il proprio sostegno a Flavio Stasi.
«Per quello che può valere la mia opinione, quale antico esponente della sinistra rossanese, - esordisce la nota - nonché diretto protagonista di lontane ed anche più recenti esperienze amministrative, ritengo di potere e dovere elaborare un breve contributo a riguardo della prossima scadenza elettorale comunale. Esplicito la maturata propensione per una scelta che veda, senza equivoci e retro pensieri, la opportunità della ricandidatura di Flavio Stasi, sia per la sua indubbia caratterizzazione di sinistra, sia in quanto mi pare costituisca l’unica concreta e positiva possibilità per ostacolare e sconfiggere una immeritata avanzata della destradestra, anche nel nostro territorio. D’altra parte, l’attività amministrativa nel suo complesso ed a parte quanto sotto dirò, porta un segno positivo, per la dimostrata capacità di reperire finanziamenti in vari settori, per la corretta gestione della cosa pubblica, per l’ammodernamento, la gestione ed il rinnovamento delle risorse umane comunali, per il livello dei servizi offerti ai cittadini e della vivibilità (delinquenza a parte)».
«Queste riflessioni, tuttavia, -prosegue - non mi impediscono di analizzare oggettivamente la realtà e di avere piena coscienza dei limiti mostrati dall’amministrazione Stasi, soprattutto in riferimento al mancato coinvolgimento dei cittadini in merito alle scelte operate ed alle prospettive di sviluppo della nostra grande città. Infatti, temi quali il Piano Strutturale Associato, la elaborazione dello Statuto Comunale, la scelta del nuovo Stemma, il futuro del sito Enel, le carenze sanitarie e della mobilità, lo sviluppo ed utilizzazione della zona Insiti e delle due zone industriali, le prospettive di sfruttamento economico e turistico del porto di Schiavonea, la valorizzazione delle tante nostre emergenze storiche e monumentali, la rivendicazione di un immediato ecentramento amministrativo e così via, sono rimasti privi di sufficiente dibattito ed elaborazione collettiva. Né, anche alla luce della nascita della nuova Città, è stata valutata e dibattuta la eventualità della riproposizione della vecchia ed ambiziosa questione riguardante la istituzione della Provincia della Sibaritide, in tal modo ponendo fine alla grave attuale anomalia, costituita da un Ente che per estensione e popolazione, è uno dei più grandi d’Italia e pari a circa un terzo dell’intera Calabria. In realtà, non basta gestire per il meglio la cosa pubblica, così come in gran parte è avvenuto, ma occorre avere presente che una Città così grande, con un vasto, variegato e problematico territorio, non può essere gestita individualmente bensì deve vedere promuoversi e sollecitarsi, il contributo di tutti i volenterosi e di tutte le realtà associative pure esistenti.
«Tali necessità e tali aspetti, sono stati in gran parte elusi dal sindaco, il quale, erroneamente, si è fidato troppo delle sue capacità ed ha privilegiato un accentramento delle decisioni sulla propria persona, sicché auspico che da subito si inverta la rotta, partendo dalla elaborazione di un consuntivo della attività amministrativa e pervenendo alla urgente formulazione di un concreto e serio programma di governo, quanto più possibile corale e condiviso. Per altro verso e concludendo, da iscritto al P.D., confesso - conclude - di non comprendere la tattica, per me senza via di uscita, velleitaria ed autolesionista, portata avanti da una parte della dirigenza del mio partito, allorquando mostra di rimanere sorda rispetto alla chiara aspirazione e richiesta di unità che proviene dal popolo di sinistra».