Tavernise (M5S) tuona contro le scelte del Governo: «Non si può abolire la Praia-Tarsia»
Il consigliere regionale pentastellato: «Il tracciato è fondamentale anche per i collegamenti con lo Jonio. Il quadro in questo momento è tragico: si chiude la possibilità di collegare i maggiori centri del Cosentino e di dire addio all'alta velocità in Calabria»
COSENZA - «Continua la lenta ma inarrestabile opera di tagli e privazioni che il governo Meloni, e il vicario al dicastero ai Trasporti, Matteo Salvini, continuano ad operare al nostro territorio. La bocciatura del tracciato dell'alta velocità Praia-Tarsia, ricade in questo pacchetto a perdere che il controtesta, anche quello al governo regionale guidato da Roberto Occhiuto, hanno rifilato ai calabresi. Come condividere la scelta di Fs? Operazione impossibile. La strategia che sta portando avanti non ci convince e non conviene, soprattutto, al territorio calabrese. Pensare, infatti, ad un semplice potenziamento della linea ferroviaria è anti storico, uno sbaglio che non possiamo tollerare perché va ad incidere sul futuro che vorremo costruire per i nostri corregionali».
Lo dichiara il Consigliere Regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle, Davide Tavernise, che continua: «Il quadro che abbiamo di fronte, in questo momento è tragico: si chiude la possibilità di collegare i maggiori centri del Cosentino (Cosenza- Corigliano Rossano - Castrovillari) e di dire addio all'alta velocità in Calabria. E come condividere la visione del Governo Meloni che per la Calabria intravede solo ed esclusivamente un Ponte in mezzo al nulla? Anche questo è un caso estremamente impossibile. A che serve, infatti, impegnare e spostare cifre importanti verso la megaopera di ingegneria che resterebbe isolata nel nulla dei trasporti che caratterizza la Calabria? La nostra posizione è chiara e l'abbiamo sempre espressa limpidamente: si deve prima investire sull'esistente rendendolo conforme alla nostra epoca e solo dopo poter pensare di immaginare qualcosa di faraonico che possa essere giustificato da infrastrutture degne di questo nome».
«Ancora una volta dobbiamo fare i conti con una classe dirigente nazionale e regionale che promette e non mantiene, mentre sarebbe questo il momento di unirsi per portare avanti gli interessi della nostra regione» conclude.