«La Calabria respinge l'idea di ospitare un deposito nazionale per le scorie radioattive»
Loizzo (Lega) si impegna a preservare l'ambiente: «La nostra Regione intende mantenere la sua integrità ambientale e non essere coinvolta in questa delicata questione»
COSENZA - «La Calabria respinge categoricamente l'idea di ospitare un deposito nazionale per le scorie radioattive, come evidenziato dalla recente pubblicazione della Carta nazionale delle aree idonee per il deposito delle scorie radioattive (Cnai) da parte del Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica».
La parlamentare della Lega, Simona Loizzo, si è espressa a nome dei calabresi, sottolineando che «la Calabria intende preservare la sua bellezza naturale e non vuole essere coinvolta in questa delicata questione. La Cnai ha individuato cinque zone idonee in sei regioni italiane, tra cui Piemonte, Lazio, Sardegna, Puglia, Basilicata e Sicilia. Tuttavia, nessuna delle località indicate nella mappa si è dichiarata disponibile ad accogliere la discarica. Questo dimostra chiaramente che la Calabria non è interessata a diventare sede di un deposito per le scorie radioattive».
«La Calabria si impegna attivamente a tutelare l'ambiente e a preservare la sua ricchezza naturale».
La parlamentare Simona Loizzo, rappresentando la Lega Calabria, sostiene fermamente questa posizione e auspica che «la regione rimanga incontaminata, senza l'aggiunta di un deposito per le scorie radioattive. È importante sottolineare che la mappa è stata elaborata dalla società di Stato Sogin, responsabile del decommissioning degli impianti nucleari e della gestione dei rifiuti radioattivi. La scelta dei siti idonei è stata basata su criteri di sicurezza stabiliti dall'Isin, l'Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare. Tra questi criteri, sono stati considerati la lontananza da zone vulcaniche, aree sismiche, faglie e rischio di dissesto, nonché da insediamenti civili, industriali e militari. Le aree naturali protette, quelle oltre i 700 metri sul livello del mare, a meno di 5 km dalla costa e con presenza di miniere e pozzi di petrolio o gas, di interesse agricolo, archeologico e storico, sono state escluse dalla lista. Non tutti sono d'accordo con la scelta dei siti idonei. Ad esempio, la Sardegna si è già espressa in passato con un netto NO e il presidente della regione, Christian Solinas, ha ribadito la contrarietà della Sardegna ad ospitare un deposito per le scorie radioattive. Anche la Basilicata si oppone fermamente a questa proposta».
«L'Unione europea ha richiesto all'Italia di costruire un sito per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi, poiché attualmente i nostri rifiuti sono ospitati in Francia e in Gran Bretagna, o sono sparsi in depositi poco sicuri. Nel 2003, il governo Berlusconi tentò di costruire una discarica a Scanzano Jonico in Basilicata, ma dovette rinunciare a causa della forte opposizione della regione. In conclusione, i cittadini calabresi respingono fermamente l'idea di ospitare un deposito nazionale per le scorie radioattive e la parlamentare della Lega, Simona Loizzo, rappresentando l'anima di tutta la comunità, si impegna a preservare l'ambiente e la bellezza naturale della Calabria. La recente pubblicazione della Cnai ha individuato cinque zone idonee in sei regioni italiane, ma nessuna di queste località si è dichiarata disponibile ad accogliere la discarica. La Calabria intende mantenere la sua integrità ambientale e non essere coinvolta in questa delicata questione» conclude.