Tavernise (M5s) e il Decreto Caivano che non toccherà il dimensionamento: «Seguirà il regolare iter di legge»
«Da parte mia e del Movimento 5 Stelle ci sarà sempre ferma opposizione a questa legge che mira a far cassa sulla cultura. E ci troveremo sempre in prima fila per chiedere maggiori investimenti per la pubblica istruzione»
REGGIO CALABRIA - Il dimensionamento scolastico non si ferma in Calabria con l'emendamento firmato dal senatore Ernesto Rapani.
«Il meloniano - afferma il consigliere regionale del M5s Davide Tavernise - è stato smentito dalla vicepresidente della Giunta regionale con delega all'Istruzione, Giusy Princi, collezionando un'altra brutta figura. Secondo Rapani l'emendamento sottoscritto, inserito nel Decreto Caivano, avrebbe dovuto "prevedere la deroga" al dimensionamento scolastico "anche per tutte le regioni del Sud, così come previsto all'interno di Agenda Sud". Tanto da ritenersi "soddisfatto" per questo "ottimo risultato"»
«Di fatto - prosegue - la propaganda è stata stoppata sul nascere da Princi che ha subito chiarito: "Il dimensionamento in Calabria segue il regolare iter di legge e non rientra nel Decreto Caivano. L'emendamento annunciato dal senatore Rapani, laddove fosse accolto segue materie che non interessano il dimensionamento scolastico". Una brutta notizia, certamente, per la pubblica istruzione. Ma le leggi non si cambiano a colpi di annunci menzogneri. Viene il dubbio comunque, che rappresenta anche il fatto più preoccupante, che un Senatore della Repubblica possa disconoscere il contenuto degli atti che firma o peggio ancora, non riesca a decifrarne la portata. Ma tant'è».
«Da parte mia e del Movimento 5 Stelle - conclude - ci sarà sempre ferma opposizione a questa legge che mira a far cassa sulla cultura. E ci troveremo sempre in prima fila per chiedere maggiori investimenti per la pubblica istruzione e maggiori attenzioni per i territori più fragili. Per questo motivo venerdì 20 ottobre scenderemo in p.zza Salotto, a Corigliano Rossano, per partecipare alla manifestazione di protesta contro il dimensionamento scolastico voluto dal Governo e messo in atto dalla Provincia di Cosenza senza rispetto delle linee guida e senza concertazione alcuna».