4 ore fa:Cosenza in fermento: torna il Festival dedicato al Fumetto e alla Creatività
2 ore fa:Tutto pronto per il concerto itinerante lungo le vie del centro storico di Corigliano
3 ore fa:Il cariatese Domenico Nigro Imperiale confermato alla guida della Motonautica in Calabria
2 ore fa:Da Frascineto a Tirana per la Festa della Bandiera
18 minuti fa:Il rossanese Valentino De Martino ha preso parte alla 40esima edizione della "Estra Firenze Marathon 2024"
3 ore fa:Fine settimana dal sapore natalizio: arriva il freddo e forse anche la neve
48 minuti fa:«Avvicinare le vittime di reato alle Istituzioni creando una rete capillare di servizi di natura assistenziale»
5 ore fa:Amarelli presenta una golosa novità: il Calendario dell'Avvento - Ghirlanda dei desideri
1 ora fa:A Crosia si fa accoglienza anche con il laboratorio "Mani in pasta"
4 ore fa:Ospedale di Cariati, si riaccende la speranza: conclusione lavori prevista entro dicembre 2025

«Non è necessaria alcuna delibera, quell'immobile è già destinato a edilizia giudiziaria»

3 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO - Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta del sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, in risposta alla missiva sottoscritta e inviata ieri dal senatore Ernesto Rapani, dal deputato Domenico Furgiuele e dai consiglieri regionali Giuseppe Graziano, Pasqualina Straface e Luciana De Francesco con la quale sollecitavano, per l'ennesiva volta, lo stesso primo cittadino a formalizzare con atto formale la disponibilità di un immobile da destinare ad un eventuale riaprendo nuovo Tribunale a Corigliano-Rossano. 

Ecco la risposta di Stasi

Illustri parlamentari e consiglieri regionali,

scrivo pubblicamente questa lettera aperta dal momento che, come sempre, le mie posizioni sono note alla comunità e senza retropensieri di qualsiasi tipo.

Come ho ripetuto più volte in questi giorni - e credo si tratti di un caso piuttosto raro nel panorama politico territoriale - sostengo apertamente l'intera delegazione parlamentare del territorio che intende perorare la causa della revisione della geografia giudiziaria, senza dare alcun peso a ragionamenti politici e di schieramento.

La causa del tribunale è del territorio, della città, dell'intero arco politico-istituzionale, e richiede l'impegno e la sinergia di tutti. Ecco perché continuo a rifuggire da qualsivoglia polemica né colgo eventuali polemiche di altri nei confronti dell'Amministrazione Comunale: credo sia questo l'esempio ed il messaggio più importante che una classe dirigente autorevole, moderna, giusta debba lanciare su temi tanto fondamentali.

Per le medesime ragioni non comprendo e non posso che esprimere preoccupazione per l'orientamento espresso finora da parte da chi sostengo apertamente e senza riserve, ovvero la delegazione parlamentare, che sembra volersi discostare o contrapporre alla semplice "strategia della coesione" a cui l'Amministrazione intende attenersi rigidamente. 

Sappiamo tutti piuttosto bene come non sia necessaria alcuna delibera per sancire la disponibilità di un immobile già destinato a edilizia giudiziaria, così come è ancor più pacifico che in questa fase qualsiasi tipo di atto non abbia alcuna rilevanza formale: non solo non vi è alcun atto parlamentare approvato con qualsivoglia riferimento alla disponibilità degli immobili, ma di fatto non è nemmeno iniziato l'esame presso le competenti commissioni. Non vi è dubbio alcuno su tali aspetti.  

Non è la prima volta che vengono richiesti mediaticamente, probabilmente per strategie politiche troppo articolate per la mia modesta comprensione, atti superflui.

Era già accaduto e continua ad accadere per altre vicende, come per la Statale 106 e non senza qualche fisiologica imprecisione tecnico-amministrativa, che nell'ambito di una sana dialettica politica vengano richiesti all'ente comunale atti inutili o semplicemente inopportuni, ma tale circostanza mi lascia indifferente per un semplice motivo: con molta caparbietà ed un po' di fortuna, l'Amministrazione Comunale – anche grazie a tardive ma importanti sinergie istituzionali - è stata già capace di chiudere quella partita e mettere in cassaforte il risultato.

Proprio in questo aspetto si coglie la profonda differenza tra altre vertenze e quella del tribunale, ed è proprio su questo che si basa la mia profonda preoccupazione ed il sincero rammarico, civile prima che istituzionale, nel cogliere azioni fuorvianti o che non servono alla causa comune.

Altre volte abbiamo assistito ad inutili tam tam mediatici nei quali si narrava di una meta ormai prossima o addirittura raggiunta.

Ebbene la storia ci insegna che, mentre il nostro territorio si divideva tra guelfi e ghibellini apparentemente trionfanti, altrove – nel silenzio – si facevano beffa di tanta superficialità ed ottenevano risultati concreti a nostro discapito. Non è mia intenzione assistere né consentire il ripetersi di un tale scenario.

Da primo sindaco della città unica, nel ribadire a nome e per conto dell'intera comunità il pieno sostegno alla azione parlamentare e regionale finalizzata al ripristino del Presidio di Giustizia, vi esorto allo stesso tempo a mettere da parte inutili iniziative mediatiche e ad impiegare congiuntamente ogni energia, ogni risorsa, ogni momento nell'azione istituzionale finalizzata al raggiungimento del risultato comune, che non è affatto scontato e non lo sarà fino all'ultimo secondo.

Tale obiettivo richiede la totale e concreta sinergia istituzionale, da costruire con il confronto serrato e scevro da strumentalità o calcoli elettorali, e che possa introdurre - unitariamente - tutte le azioni possibili per rendere percorribile tale cammino. 

Chi si illude di poter affrontare ed esaurire da solo o con iniziative estemporanee un argomento che – nel recente passato – ha sollevato la feroce ed ostile mobilitazione di poteri forti e trasversali del Paese, rischia di far perdere al territorio l'importante e forse unica occasione che avremo per rimarginare la sanguinolenta ferita aperta dieci anni fa. Intendo dire che si rischia di chiudere nuovamente il tribunale prima ancora di ri-aprirlo.

Il mio è un appello breve, chiaro, pubblico, trasparente, senza tatticismi di sorta, ancora una volta rifuggendo da facili e sterili polemiche e confermando la disponibilità al confronto e lavoro unitario, anche mediante la costituzione o la semplice partecipazione ad un tavolo istituzionale permanente per la revisione della geografia giudiziaria e per l'istituzione del tribunale di Corigliano-Rossano.

Auspico che le iniziative mediatiche lascino finalmente spazio al lavoro condiviso ed alle concrete iniziative istituzionali: diamo l'esempio per riscrivere la storia del territorio.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.