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Villapiana, Filardi lascia il Pd, ma non la politica. «Un partito troppo spesso assente e strategicamente sordo»

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VILLAPIANA – Riportiamo di seguito le dichiarazioni di Domenico Filardi, segretario del circolo cittadino, che spiega la sua decisione di lasciare il Partito Democratico.

«Dopo una lunga riflessione – afferma - e non senza sofferenza ho deciso di lasciare il Partito Democratico, un partito che non rappresenta più le fasce deboli, gli oppressi, i bisogni dei giovani, degli ultimi, le classi operaie, i diversi, che non è più capace di stare vicino ai suoi rappresentanti territoriali e la cui unica preoccupazione, da ormai oltre dieci anni, sembra essere la sua riorganizzazione Nazionale e la tutela dei presidi e degli spazi che ogni corrente si è costruita al suo interno. Da tesserato, ma soprattutto da rappresentante delle istituzioni, mi sono sentito abbandonato, solo, nell’affrontare questioni che avevano bisogno e chiedevano il supporto di un partito troppo spesso assente e strategicamente sordo».

«Prima fra tutte – aggiunge - vorrei ricordare la questione della Casa Della Comunità sulla quale nessuno del Pd ha speso una parola lasciando il gruppo consiliare “Insieme per Villapiana” isolato a combattere una battaglia nel tentativo di migliorare una opportunità per Villapiana ed invece, nel disinteresse generale, oggi ci troviamo nelle condizioni di dover spendere malamente un finanziamento per la realizzazione di una struttura sanitaria in un punto che non ha la vocazione per accoglierla. È impensabile realizzare un poliambulatorio attaccato all’opificio presso il quale si svolge la raccolta differenziata comunale, accanto ad un bitumificio ed alla stazione di trasferenza. Come non ricordare poi l’assenza di una presa di posizione nell’occasione della paventata realizzazione dell’eco distretto dello scorso anno. Non una sola parola spesa dai rappresentanti del partito per Villapiana ed a sostegno della battaglia che i suoi cittadini stavano conducendo. Quando la politica si allontana dalla sua base non ha più senso, a mio avviso, rinnovare una tessera vuota di contenuti e sterile nella sua proposta».

«Nel ringraziare con sincerità e profonda riconoscenza - prosegue - i tanti tesserati del Pd di Villapiana che mi hanno sempre sostenuto e dato il loro supporto in questi anni di militanza, ringrazio Joseph Guida per quanto fatto ed a lui rivolgo l’augurio che possa ripensare alla scelta delle dimissioni da segretario di circolo, comunicate solo attraverso i social e mai discusse in sezione, e che, senza l’incombente presenza della componente consiliare tra i suoi iscritti, possa tracciare la proposta politica per quel rinnovamento che fin ora non è riuscito a strutturare. Tante sono le battaglie che in questi anni abbiamo condotto come gruppo “Insieme per Villapiana”, in consiglio e fuori dal consiglio comunale, con il prezioso impegno e la collaborazione dei miei amici e colleghi Luigi Bria e Maria Rosaria La Vitola ed ai tanti che ci hanno aiutato ponendosi con discrezione ai margini della nostra azione ma senza i quali non saremmo riusciti a fare tutto ciò che abbiamo fatto; fra tutte le azioni vorrei ricordare quanto fatto sulla gestione della partecipata Bsv, un’estenuante percorso di controllo durato oltre tre anni che ci ha portati a certificare, ed a far certificare alla maggioranza, l’esistenza di un debito di oltre 3 milioni di euro dovuti principalmente ad una gestione malsana della società partecipata».

«Abbiamo preso - spiega - una posizione netta sull’aumento della Tari, a partire già da diversi mesi prima che si realizzasse, che si è ripercossa sulle tasche dei cittadini e degli imprenditori di Villapiana con aumenti esponenziali delle aliquote da versare alle casse comunali. Abbiamo speso le nostre forze per far capire che sarebbe servito un modo diverso e migliore per spendere i tanti finanziamenti dei quali il comune di Villapiana era beneficiario; circa 6 milioni di euro per ristrutturare i plessi scolastici dei tre centri urbani con un trend crescente di spopolamento che porterà fra pochi anni ad avere strutture nuove senza bambini anziché concentrare le forze alla realizzazione di una struttura nuova, moderna, servita da tutti i più innovativi comfort. Ci siamo determinati sulla spesa di circa 600 mila euro per la realizzazione di un ponte sul Satanasso che dopo 4 anni ancora non vede la luce e che sarà incompleto perché il progetto non prevede la viabilità di collegamento».

«Dopo 4 anni di piena e incondizionata disponibilità - continua - da parte nostra abbiamo espresso il nostro rammarico, attraverso un voto contrario in consiglio comunale, per il trasferimento della Stazione dei Carabinieri avvenuta per la sola responsabilità della maggioranza di aver perso tempo e non essere arrivati alla conclusione di un iter progettuale definitivo in tempi brevi. In ultimo vorrei rimarcare quanto stiamo facendo oggi contro la realizzazione del Centro di Compostaggio ponendoci come l’unica forza consiliare impegnata ad assecondare la volontà popolare espressa attraverso il Comitato Spontaneo, mettendo a disposizione la nostra funzione pubblica, con la richiesta di convocazione di un consiglio comunale aperto, l’unico luogo istituzionale presso il quale gli amministratori hanno la possibilità di determinarsi per dire no alla realizzazione di un’opera per nulla meritoria per il comune di Villapiana, che non porta nessun vantaggio per la nostra economia e per nulla condivisa. Tutte battaglie che ci hanno posto un passo avanti rispetto agli altri, non per presunzione di comodo ma perché realmente capaci di attivare un controllo costante e puntuale alle azioni operate dalla maggioranza consiliare».

«Resterò a disposizione, attraverso il mio contributo fattivo, di tutti coloro i quali vorranno impegnarsi in maniera libera e disinteressata alla costruzione di un contenitore civico alternativo ai metodi ed alle tematiche dei dieci anni a guida Montalti» conclude.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.