Salimbeni su Insiti: «Chi si è venduto la partita?»
Il consigliere di Azione torna a parlare della questione Insiti, «se il Sindaco è a conoscenza di fatti e avvenienti che giustificano cotanta inerzia sulla vicenda, trovi il coraggio di denunciare»
CORIGLIANO – ROSSANO – Sulla vicenda Insiti interviene anche il consigliere di Azione, Mattia Salimbeni: «la notizia "straordinaria" – dice - sarebbe stata quella di risultare soccombenti ma, per fortuna, a seguire la causa non è stato il Sindaco, o chi per lui, ma l'ottimo Avvocato difensore scelto all'epoca dall'ex Sindaco Geraci, al quale vanno i miei ringraziamenti per il lavoro fatto».
«La partita, però – prosegue Salimbeni -, non è affatto chiusa. Giusto l'entusiasmo ma c'è bisogno di serietà e prudenza. Francamente appare stucchevole, quanto, a processo ancora in corso e su di una sentenza promessa appellata, il Sindaco ed i suoi esultino come se le normali dinamiche di un giudizio civile potessero attribuire meriti e/o demeriti sul piano politico. La fretta con la quale ci si attribuiscono dei meriti inesistenti, rende ancora più evidente come questa compagine politica si sia auto condannata a recuperare consenso esaltando l'ordinario ed inventando "imprese straordinarie"».
E aggiunge: «Il ruolo dell'esecutivo comunale sul complesso di Insiti, sarà quello di trovare una funzione chiara alla struttura, riqualificarla e farla diventare, presto, patrimonio comune della Città Unica. Sul punto, stando alle prime vaghe e confuse affermazioni, temo non vedremo nulla di concreto. C'è un fatto, però, sul quale ritengo si debba fare chiarezza. Nel corso della conferenza stampa di giovedì, in un passaggio chiave del suo discorso, il primo cittadino ha inteso dire "abbiamo avuto il dubbio che qualcuno dei nostri si fosse venduto la partita"».
«Si tratta di un'affermazione gravissima, che non proviene da un comune cittadino ma dal Sindaco della Città. Allora è lecito pensare che se al primo cittadino è sorto questo dubbio, in maniera così netta da dirlo in conferenza stampa e riportarlo poi sui propri profili social, vuol dire che il Sindaco sa qualcosa che la Città non sa, legata tanto al privato resistente, quanto a organi interni della burocrazia comunale. E non può certo limitarsi a scriverlo su Facebook ma ha il dovere civico e morale di denunciarlo formalmente. Altrimenti è la solita esaltazione del sospetto, la classica narrazione del nulla e, conoscendo il soggetto, non possiamo neanche escluderlo».
Poi conclude: «Giusto incaricare il Consiglio comunale nel fare chiarezza sul passato attraverso una commissione d'inchiesta, ma su quanto detto sopra il Sindaco faccia il Sindaco: se è a conoscenza di fatti e avvenienti che giustificano cotanta inerzia sulla vicenda di Insiti, abbandoni la confortevole culla di pavidità e paura nella quale è rintanato da tempo e trovi il coraggio di denunciare il tutto agli organi competenti, con tanto di nomi e cognomi. Noi saremo con lui».