Papasso e la querelle con Furgiuele: «Atteggiamento da bullo»
Replica dura e senza sconti del sindaco di Cassano Jonio al parlamentare leghista eletto nel collegio di Co-Ro che aveva auspicato a «un’Amministrazione di salute pubblica». «Se è stato rieletto deve solo ringraziarmi»
CASSANO JONIO – «Spiace constatare come quello che dovrebbe caratterizzarsi come un parlamentare della Repubblica e rappresentare le istanze di questo territorio nelle aule del Parlamento si contraddistingui soltanto come un bullo di quartiere in cerca di duelli rusticani con i sindaci del collegio in cui è stato eletto». È una replica dura e senza sconti quella che il sindaco di Cassano Jonio, Gianni Papasso, rivolge al parlamentare della Lega, Domenico Furgiuele, eletto nel collegio di Corigliano-Rossano, che proprio ieri, al termine del suo lungo tour nella Sibaritide, aveva riservato parole non proprio al miele nei confronti del sindaco e all’esecutivo civico della città delle terme. Il deputato del carroccio, proprio a seguito della sua visita a Cassano, aveva auspicato per la città «un’Amministrazione di salute pubblica».
Un’affermazione – sicuramente forzata – che ha fatto andare su tutte le furie il primo cittadino che proprio in campagna elettorale era stato diretto competitor di Furgiuele nel collegio jonico. E a proposito, tra le tante bordate che Papasso ha riservato all’onorevole leghista ce n’è una quanto mai vera e certamente dolorosa per lo stesso socialista: «Dovrebbe ringraziarmi – sottolinea il sindaco - per il certosino e onesto lavoro svolto nel collegio che ha - in buona fede - impedito, come è avvenuto invece nel collegio del Tirreno, l'elezione dell'onorevole Baldino candidata dei Cinquestelle».
E invece Furgiuele, a detta di Papasso, avrebbe «sfoggiato» il suo «ennesimo delirio di onnipotenza e di "machismo"».
Da qui un’analisi impietosa dell’esito delle urne: «La Lega – sottolinea il sindaco di Cassano Jonio - è in crollo verticale e il suo partito nel collegio di Corigliano-Rossano-Crotone ha ottenuto circa 9mila voti raggiungendo uno scarsissimo 6% che è un chiaro segnale della poca stima che gli elettori hanno avuto nei confronti della Lega e del suo candidato. Furgiuele ringrazi, pertanto, questa assurda legge elettorale e ringrazi, soprattutto, Fratelli d'Italia e Forza Italia che, con il lavoro svolto dagli assessori regionali e dal Presidente Roberto Occhiuto e da Giorgia Meloni, lo hanno trainato in Parlamento altrimenti sarebbe rimasto impantanato, come sarebbe stato giusto, a Lamezia Terme».
Ma la vera “ramanzina” del sindaco va a colpire i sostenitori cassanesi della Lega. Quelli che Papasso definisce «portatori d’odio». Prima però di entrare nel cuore di questa “storia nella storia” il socialista ricorda: «che a Cassano governa un'amministrazione comunale democraticamente eletta (plebiscitariamente al primo turno) a fine 2019 che gode di ottimissima salute e il cui gradimento raggiunge altissime percentuali sia sul territorio comunale che su quello regionale». «La cosa grave – aggiunge - è che Furgiuele non s'è recato a Cassano per salutare la città ma è andato in un covo di odio alimentando con i suoi atteggiamenti e con il suo scritto ancora più odio e spaccature. La città ha bisogno di serenità, di collaborazione e di percorsi di lealtà per affrontare, con la necessaria consapevolezza, l'attuale momento socioeconomico che, purtroppo, sta mettendo in ginocchio famiglie, imprese, commercianti, artigiani e gli stessi Enti locali. I portatori di odio di cui Furgiuele ne esalta l'amicizia sono stati già bocciati e continueranno ad esserlo perché la gente li conosce bene, conosce i loro interessi e non li farà mai passare. I b&b fasulli, lo sbancamento delle pinete - ricorda Papasso - tanto per fare solo dei piccoli esempi, non sono stati graditi e mai lo saranno dai cassanesi. Furgiuele inizia il suo percorso parlamentare con il piede ancora più sbagliato di quanto lo è già stato. Nella precedente legislatura la sua presenza è stata scarsa, inconsistente e per molti aspetti imbarazzante».
Al netto delle polemiche e delle schermaglie politiche, anche dure, come si stanno rivelando in questa querelle, è necessario a questo punto fare chiarezza su un altro aspetto, non irrilevante. Che è quello legato alle prospettive del territorio. Non abbiamo modo di non credere alle parole di Furgiuele che proprio una settimana fa a Corigliano-Rossano ha ribadito a più riprese «di voler essere il parlamentare del territorio e di volersi battere per le questioni della Calabria del nord-est». Merita fiducia. Però è altrettanto vero che per raggiungere risultati è necessaria la collaborazione di tutti. Anche di sindaci “non amici”, come in questo caso di Papasso. Innescare sul nascere di una Legislatura una polemica tra rappresentanti istituzionali del tutto inutile – diciamolo francamente – rischia di compromettere i sani rapporti democratici che, invece, devono esserci proprio per il conseguimento celere di risultati e per la risoluzione delle grandi questioni che specie in quest’area della Calabria sono tante e urgenti.