Specializzazioni sostegno all’estero, si «metta ordine al caos e si tutelino i diritti di chi ha conseguito il titolo»
Adduino (M5s): «Ribadisco il mio impegno per la risoluzione definitiva di una situazione che ritengo assolutamente non procrastinabile»
ROMA – «Sono stato contattato da un gruppo di insegnanti che hanno conseguito la specializzazione sul sostegno in Paesi membri dell’Unione europea come Spagna e Romania, tramite le numerose agenzie formative italiane che nella loro pubblicità offrono un servizio completo per conseguire il titolo idoneo all’insegnamento sul sostegno spendibile in Italia. Gli insegnanti mi hanno informato che fino a quest’anno hanno lavorato con riserva di riconoscimento del titolo ma ora sono stati esclusi dalle graduatorie per le cattedre dell’anno scolastico 2022/23. Infatti, nell’Ordinanza ministeriale 112 del 6 maggio 2022 all’articolo 7 è specificato che “l’inserimento con riserva non dà titolo all’individuazione in qualità di avente titolo alla stipula di contratto; in attesa dello scioglimento della riserva, l’aspirante è inserito in graduatoria nella fascia eventualmente spettante sulla base dei titoli posseduti pleno iure. In altre parole, secondo il Ministero dell’istruzione, la specializzazione conseguita all’estero in attesa del riconoscimento non dà alcun titolo. La situazione creatasi è alquanto bizzarra e ritengo che vada risolta al più presto» afferma il senatore Giuseppe Auddino del Movimento 5 Stelle.
«Ritengo – continua il senatore - che il Governo debba intervenire per mettere definitivamente ordine al caos creatosi che sta producendo, oltre ad un cospicuo contenzioso legale, una situazione di incertezza per giovani ragazzi, madri e padri di famiglia che hanno investito ingenti somme di denaro nella formazione estera nella speranza di ottenere un posto di lavoro. Occorre chiarire una volta per tutte se queste specializzazioni all’estero sono spendibili in Italia e dare informazioni corrette e trasparenti ai cittadini, anche vigilando sulle varie offerte formative che vengono pubblicizzate. È evidente poi che gli insegnanti che hanno già ottenuto la specializzazione all’estero anteriormente all’emanazione dell’ordinanza ministeriale, non possono essere lasciati allo sbaraglio. Occorre assolutamente avviare un processo di riconoscimento del titolo ottenuto, eventualmente anche mediante un percorso integrativo. La questione va indubbiamente risolta e subito. Ribadisco il mio impegno per la risoluzione definitiva di una situazione che ritengo assolutamente non procrastinabile» conclude Auddino.