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Trebisacce al voto, cosa si aspettano gli elettori dal prossimo sindaco?

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TREBISACCE - Mancano solo cinque giorni alle prossime elezioni amministrative di Trebisacce e la cittadina ionica fibrilla sempre più, giorno dopo giorno, comizio dopo comizio, incontro dopo incontro.

A quanto pare la campagna elettorale avrebbe un po' stancato gli elettori, presi d'assalto da una pletora di candidati (ben 48 escludendo i candidati sindaci) anche perché, volenti o nolenti, gli argomenti sui palchi si ripetono e si sovrappongono, ed a volte è più la morbosa curiosità per una possibile risposta pungente tra candidati piuttosto che un reale interesse legato ai programmi ciò che spinge l'elettore non direttamente coinvolto a partecipare ai comizi.

Ma il votante, cosa vorrebbe? Abbiamo intervistato alcuni cittadini di Trebisacce e gli abbiamo chiesto cosa si aspettano dal prossimo sindaco.

«Decoro - ci ha risposto senza dubbi Pino- Decoro cittadino. C'è una situazione legata alla pulizia delle strade che non ha nulla da invidiare al terzo mondo. Il grado di sporcizia che si vede in giro e impressionante. Spazzatura in ogni luogo, strade piene di rifiuti, un senso di abbandono generale. Anche relativamente al verde pubblico. Ci sono terreni con una crescita erba che arriva al secondo piano delle abitazioni. Non è possibile».

«Una ripresa di tutto, perché siamo caduti proprio in basso - ci racconta la signora Maria - Trebisacce ormai è morta, te ne accorgi girando per le strade, tutto sempra abbandonato, nessuno si preoccupa di raccogliere una carta da terra, anzi spaccano i muretti del lungomare o prendono a calci i secchi della spazzatura e nessuno dice niente. Ognuno parcheggia come vuole, lasciano le macchine in mezzo alla strada e i vigili non ci sono. Maggiore controllo della città, perchè mi sento abbandonate».

«Ma quale turismo e turismo - sentenzia l'anziano nonno Lorenzo - Tutti parlando di turismo e ci sono le arance che si buttano nei giardini, certe buche per le strade che se ci cadi dentro ti perdi, e nessuno interviene. Che ci vuole a mettere un po' di bitume. Manca la volontà di cambiare le cose. Poi parlando di turismo, con le piante sul lungomare abbandonante, la spiaggia sporca. I miei nipoti li vedo due volte all'anno, quando scende mia figlia che fa la cameriera a Roma. Che qui non ce n'era turismo per fare la cameriera? A Roma c'è il mare che abbiamo noi?»

«Io voglio vedere se aprono l'ospedale - aggiunge la signora Franca con suo marito Libero a braccetto - Voglio proprio vedere se questa volta lo aprono, o se dobbiamo morire come i cani a casa da soli o dobbiamo andare sempre fuori. Voglio vedere se questa volta fanno qualcosa o se sono le solite chiacchiere politiche».

Quindi, decoro, la riapertura dell'ospedale, la pulizia della cittadina, il turismo: questi temi che sono emersi dalle nostre interviste cittadine. Ovviamente i temi caldi sono anche altri, come il lavoro, la viabilità, l'assistenza sociale e il rilancio della centralità di Trebisacce.

Tutti argomenti che i vari candidati declinano sui palchi. Basterà ciò conquistare il voto degli elettori? Lo scopriremo solo "spogliando" le schede elettorali giorno 13.

Andrea Mazzotta
Autore: Andrea Mazzotta

(Cosenza, 1978) Laureato in giurisprudenza, giornalista pubblicista, appassionato di comunicazione e arte sequenziale, è stato direttore della Biblioteca delle Nuvole di Perugia, direttore editoriale delle Edizioni NPE, coordinatore editoriale per RW-LineaChiara, collaborando con diverse realtà legate al settore dell'editoria per ragazzi. Collabora con il Quotidiano del Sud, Andersen, Lo Spazio Bianco, Fumo di China. E' un fedele narratore delle Cronache della Contea, luogo geografico e concettuale nel quale potenzialmente può succedere di tutto. E non solo potenzialmente.