Raffaele Vulcano denuncia il disservizio che ancora perdura nella mensa scolastica
Il consigliere di opposizione definisce ancora sconcertante la situazione della refezione scolastica nel comune di Co-Ro

CORIGLIANO-ROSSANO - «Non c’è cosa peggiore per una comunità di essere presi in giro dall’amministrazione. Nell’ennesimo incontro con i rappresentanti dei genitori e con i dirigenti scolastici l’assessore chiede ancora del tempo e di pazientare, per trovare una soluzione, dopo aver risolto il contratto con la Siarc non assumendosi però le proprie responsabilità, dopo la risoluzione del contratto con la stessa che continua a garantire e pagarsi il pessimo servizio, a farne le spese sono purtroppo i bambini, e dopo aver ufficialmente incassato il rifiuto della seconda ditta in graduatoria, Mencadora s.r.l. che, con nota ufficiale protocollata in data 28 febbraio 2022 ha ribadito di non voler raccogliere l’interpello dell’amministrazione a subentrare nel servizio fino a conclusione dell’anno scolastico in corso».
E’ quanto dichiara Raffaele Vulcano in un comunicato stampa in merito all’annosa questione sulla mensa scolastica del comune di Corigliano-Rossano.
«Considerando che il disegno di legge 77/2021 introduce delle semplificazioni in materia di affidamento diretto di appalti fino alle soglie comunitarie permettendo agli enti locali una procedura negoziata senza bando con invito a 5 operatori, davvero non si comprende tale ritardo per risolvere tale spiacevole inconveniente nell’erogazione di un servizio essenziale – continue il consigliere comunale - tocca come sempre a noi dell’opposizione, smentire le parole con i documenti ufficiali. Perché risulta che solo in data 9 marzo l’amministrazione si è preoccupata di dare atto di indirizzo agli uffici per procedere in tal senso».
«Ben nove giorni dopo. Tali ritardi hanno fatto registrare tutte le difficoltà ed il malcontento generale di cui abbiamo letto nei giorni scorsi – dichiara Vulcano - purtroppo a farne le spese sono i bambini che, non stanno ricevendo pasti adeguati e che spesso in questi ultimi giorni, si vedono servire come pranzo, delle scatolette di tonno».
«Intanto in data odierna – conclude il consigliere di opposizione - è toccato agli insegnanti di alcuni istituti comprare i piatti di plastica ed il pranzo è arrivato solo per metà. Tutto ciò, lascia davvero sconcertati».