Provinciali, il centro destra pensa al “ticket” Succurro con un accordo trasversale
Ci sarebbe una tacita alleanza tra i due grandi poli per patrocinare l’elezione della sindaca di San Giovanni in Fiore a presidente della Provincia di Cosenza. Alle ultime elezioni la sua candidatura sfumò all’ultimo momento. E poi c’è il rebus Stasi
COSENZA – Si dovrebbero tenere il prossimo 18 dicembre le elezioni secondarie per il rinnovo del Consiglio provinciale di Cosenza. Così ha stabilito l’Unione delle Province italiane. Entro fine anno, a meno di capovolgimenti di fronte, dovremmo avere il responso del nuovo emiciclo che – ricordiamo – a seguito della riforma del Rio in materia di enti locali sarà eletto dai soli sindaci e consiglieri dei 150 comuni del territorio cosentino.
Solo successivamente, probabilmente nella sessione primaverile, si procederà alla scelta del nuovo presidente della Provincia. Infatti, dopo l’elezione in Consiglio regionale del presidente in carica, Franco Iacucci, è la subentrata incompatibilità nel rivestire la doppia carica, si libera lo scranno più alto del palazzo del governo di piazza XV Marzo. Che, a sua volta, dovrà essere nuovamente ri-assegnato.
Cosa accadrà? Sicuramente dopo le ultime elezioni del presidente della provincia del 7 febbraio scorso (si tengono ogni 4 anni differentemente dalla elezione del Consiglio provinciale che si svolge ogni due) disputatesi a “mono colore”, dal momento che in lizza c’era solo Iacucci (il centro destra diede forfait all’ultimo momento), si dovrebbe tornare ad una sfida elettorale più democratica. Con tutti gli schieramenti in campo. L’un contro l’altro armato? Difficile a dirsi, anche perché la successiva elezione del presidente della Provincia sarà un vero e proprio rebus. E vediamo perché.
Pare che, a prescindere da come andranno le elezioni del Consiglio provinciale ed il colore che assumerà la parte maggioritaria dell’emiciclo bruzio, ci sia già un accordo per consentire alla sindaca di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro - che è stata in procinto di essere candidata alle elezioni del febbraio scorso, in quota centro destra - di staccare il ticket per la presidenza. Un accordo che vedrebbe in campo, ovviamente, tutto il centro destra su scala provinciale, ma a quanto pare anche parte del centro sinistra, soprattutto dell’area tirrenica e bruzia. Insomma, un numero adeguato di voti “ponderati” che consentirebbe al primo cittadino del capoluogo silano di diventare la prima presidente donna della Provincia di Cosenza.
Uno scenario possibile, dal momento che proprio il centro destra ha messo le carte sul tavolo già da mesi – il nome della Succurro fu patrocinato dall’allora e compianta governatrice Jole Santelli – mentre dall’altra parte, per il post Iacucci, pare non si sia pensato a nulla. Considerato anche che il PD e l’intera area riformista, progressista e democratica in questi mesi ha concentrato tutte le sue forze a costruire e bene la vittoria del comune capoluogo che ha portato, appunto, il socialista Franz Caruso a diventare sindaco di Cosenza.
E se il nuovo consiglio provinciale avesse una propensione verso il centro sinistra come si reggerebbe l’elezione di un presidente di centro destra? Poco male, perché la massima carica provinciale non è soggetta a sfiducia e soprattutto il fatto che l’assise abbia un colore politico e la presidenza della giunta un altro, potrebbe essere sinonimo di una perfetta rappresentanza democratica e di rispettiva vigilanza. Questo almeno letto nel politichese.
La variabile Stasi che potrebbe sparigliare le carte
C’è un “però” che potrebbe andare a sconvolgere i piani. E si chiama Flavio Stasi. Non è un mistero che il sindaco di Corigliano-Rossano, la prima città della provincia, abbia giuste velleità di tentare la scalata alla presidenza della provincia. Ci provò timidamente a febbraio scorso ma si mosse in estremo ritardo non riuscendo a chiudere attorno a sé i necessari consensi per l’elezione. Non è detto che non ci riprovi anche questa volta magari muovendosi in anticipo, proponendosi come unica alternativa in campo per il centro sinistra, e quindi andando a sparigliare le carte sul tavolo dei cosentini. Del resto Stasi potrebbe contare su un ampio sostegno nei comuni sinistrorsi (e non solo) del territorio della Sibaritide-Pollino e – perché no – far leva anche su tanti nell’area movimentista, riformista e di sinistra che questa pax tra i due grandi blocchi proprio non la digeriscono.
Potrebbe profilarsi, così, una corsa a due Succurro- Stasi e soprattutto tra sindaci giovanissimi con grandi prospettive e sicuramente con idee rivoluzionarie rispetto a quella che è stata la politica che ha retto finora le sorti della Provincia di Cosenza.