Emergenza Covid: si blocchi il Piano di rientro oppure centinaia di malati presto rimarranno senza assistenza
Appello a Draghi del deputato Sapia che chiede una deroga ai vincoli imposti dal grande piano di razionalizzazione della spesa sanitaria a cui la Regione è soggetta ormai da oltre dieci anni... con esiti infausti
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CORIGLIANO-ROSSANO - I vincoli del piano di rientro per ripianare il debito sanitario della Regione Calabria rischiano di inguaiare definitivamente (ancor più di quanto già non lo sia) il sistema di assistenza pubblica calabrese. Serve agire subito senza nascondere la testa sottoterra. Più di dieci anni durante i quali il bubbone dei disagi è cresciuto sempre più esplodendo nel periodo del Covid. Ora, però, questa situazione rischia di incancrenirsi irreversibilmente.
«Il governo Draghi sospenda immediatamente i vincoli del Piano di rientro dal disavanzo sanitario della Calabria. Diversamente è impossibile fronteggiare il Covid che avanza a grande velocità e garantire l'assistenza dovuta ai pazienti cronici e agli acuti».
Lo afferma, in una nota, il deputato di L'Alternativa C'è Francesco Sapia, che alla Camera siede in commissione Sanità. «La situazione – prosegue il parlamentare – è già fin troppo grave, perché gli ospedali Hub e Spoke della regione sono in evidente affanno, hanno pesantissime carenze di personale, ferie in corso, lunghe liste di attesa e risapute difficoltà nella gestione secondo legge dei turni dei sanitari. Per questi motivi non c'è più tempo da perdere, non si può restare a guardare e – incalza il deputato di L'Alternativa C'è – urge un intervento tempestivo del governo, il quale sa benissimo che la sanità calabrese sconta anni di colpevole definanziamento, nascosto con furbe generalizzazioni sull'inquinamento criminale del sistema, che esiste ma non può più essere una scusa».
«Inoltre il governo sa perfettamente – tuona Sapia – che la sanità calabrese sconta anche anni di voluto smantellamento degli ospedali pubblici, di tagli, di sacrifici, di disagi, di disservizi e di omissioni politiche; di disastri provocati dall'istituto del commissariamento, da una carenza cronica di medici, infermieri e Oss, reclutati con il contagocce in virtù di parametri tecnici che, come arcinoto ai ministri Roberto Speranza e Daniele Franco, nonché ai dirigenti ministeriali Andrea Urbani e Angela Adduce, con la pandemia in atto non hanno più alcuna ragione di esistere».
«Raccolgo – rimarca il deputato di L'Alternativa C'è – il grido di allarme dei commissari dell'ospedale e dell'Asp di Reggio Calabria, Iole Fantozzi e Gianluigi Scaffidi, che a chiare lettere hanno chiesto, finora inascoltati, un aumento importante di personale, peraltro visto che i posti Covid disponibili sul territorio sono già pieni. Resterò sempre – conclude Sapia – al fianco dei commissari e dei primari delle aziende del Servizio sanitario calabrese. Ripresenterò un emendamento per sospendere i vincoli del Piano di rientro, l'anno scorso respinto con tutte le conseguenze che sappiamo e nel silenzio, nell'immobilismo imperdonabile della maggioranza di governo da cui mi dissociai per coscienza e coerenza».