«Stasi, te lo chiedo con amorevole affetto: dimettiti»
È questo l'invito che fa la consigliera d'opposizione Adele Olivo al primo cittadino di Corigliano-Rossano, elencando una serie di disservizi che - a parere dell'espoente di minoranza - starebbero diventando «irreversibili»
CORIGLIANO-ROSSANO - «Te lo dico con amorevole affetto: Stasi dimettiti» chiosa così la nota a firma della consigliera comunale di Opposizione, capogruppo de Il Coraggio di Cambiare l'Italia, Adele Olivo, che elencando una serie infinita di disagi e preoccupazioni si dice preoccupata della «condizione irreversibile» che sta iniziando a vivere la città. E si dice preoccupata perché non vede competenze «per risolvere i tanti problemi di ordinaria amministrazione» ma nemmeno amore nell'amministrare la città.
«Noi amiamo la nostra città - scrive Adele Olivo - e proprio perché l’amiamo non possiamo nascondere la polvere sotto il tappeto. Anche perché se n’è accumulata così tanta che oggi sotto il tappeto si è formata una montagna di polvere. Ora è arrivato il momento di intervenire, di risolvere i problemi di ordinaria amministrazione, i problemi “normali” se non si vuole che Corigliano-Rossano finisca in una condizione irreversibile».
I riferimenti che fa la Olivo sono «tantissimi» e si focalizzano sui due centri storici: da Corigliano a Rossano. E racconta un aneddoto: «l’altro giorno - dice - sono stata a fare l’ennesimo sopralluogo in alcune aree del centro storico di Corigliano e ho provato vergogna per il totale degrado in cui versano i vicoli. Era appena dietro due turisti che erano praticamente terrorizzati: erba alta e pavimentazione quasi inesistente. Sembrava un film dell’orrore. Mi sono vergognata!»
L'accenno immancabile, che ormai suona come un evergreen, poi, alla carenza idrica. «Forse risolverla - scrive la Olivo - sarebbe stata troppa cosa, ma averla aggravata è stata davvero cosa da campioni di inefficienza. La gente è esasperata e la risposta sono i sorrisini strafottenti degli amministratori».
«Ho seri dubbi che questa Amministrazione comunale provi lo stesso amore verso la città che provano invece i cittadini. Una delle cartine di tornasole è lo scempio del San Marco». E qui si parla di Rossano centro storico. «Dopo l’intervento in somma urgenza tutto resta implacabilmente fermo. La situazione è insostenibile. Abbiamo uno dei principali attrattori identitari della nostra città lasciato in preda all’indecisionismo con un cantiere in stallo e disagi per residenti e turisti. Ci chiediamo, di chi sono le competenze?» «Per non parlare - aggiunge - della mancanza di programmazione e strategie addirittura per riparare un tubo rotto. Nelle scale che collegano via S. Bernardino a Corso Garibaldi c’è da mesi una perdita d’acqua (segnalata più e più volte) che ormai ha fatto diventare la scala melmosa e molta gente – inconsapevole - è caduta. Per non parlare dei cani randagi che impazzano nella città. Ce ne sono tantissimi e con loro “viaggiano” anche zecche e pulci. Ancora, inviterei il sindaco a farsi un giro nelle zone dell’ex carcere piuttosto che all’ex tribunale o in piazza Steri (nel cuore della città) per vedere come saltano i topi… o all’Anfiteatro De Rosis, diventato deposito per sfalci di potatura e legna».
È un fiume in piena la Olivo che mette in mezzo anche la questione della Guardia medica che a Rossano centro storico ha chiuso i battenti. Ma che c'entra il sindaco? «È vero - dice - non è colpa del sindaco, però quantomeno poteva capire qual era il problema, battersi per risolverlo come hanno fatto altri suoi colleghi di realtà limitrofe. Anche perché un tempo ogni problema della città lo doveva risolvere il Sindaco. Ora, invece, che i ruoli sono cambiati, è sempre colpa di altri».
E poi l'appello finale: «Stiamo arrivando ad una situazione irreversibile. Sindaco, te lo dico con amorevole affetto: se davvero vuoi bene a questa città forse è ora che tu ti dimetta. Altrimenti le condizioni di vita diventeranno così complicate che sarà difficile risollevarsi».