Emergenza sanitaria incalzante ma «i calabresi continuano ad essere considerati di serie B»
Il Sindaco di Cariati, nella lettera al Ministero della salute, ribadisce che «Il Governo nazionale ha una responsabilità diretta nella gestione della sanità della nostra Regione commissariata da oltre dieci anni»
CARIATI – Il Governo nazionale non può non considerare che ha una responsabilità diretta nella gestione della sanità della nostra Regione i cui cittadini continuano ad essere considerati di serie B.
È questo il passaggio principale contenuto nella risposta del sindaco Filomena Greco alla direzione generale della programmazione sanitaria del Ministero della salute che con una nota del 13 aprile scorso, facendo seguito alla richiesta del Primo Cittadino di re-immissione dell'ex ospedale Vittorio Cosentino nella rete ospedaliera regionale, aveva rinviato alla revisione del titolo V della Costituzione e, quindi, il passaggio della competenza alle regioni per ciò che concerne la gestione dei servizi sanitari.
Nel ringraziare per la nota di riscontro ricevuta, una delle poche in risposta alle centinaia di missive e richieste inoltrate dall'Amministrazione Comunale, oltre che al Ministero della Salute, a tutti gli enti ed organismi sovra comunali preposti, il Primo Cittadino ha colto l'occasione per ricordare che la Regione Calabria è commissariata, proprio per il Piano di Rientro della Spesa Sanitaria, da oltre dieci anni e che in questo lungo arco di tempo la situazione sanitaria del territorio, già gravemente depauperato dal suddetto Piano, è ulteriormente e pesantemente peggiorata.
Richiedendo a Maria Grazia Laganà, direttore generale dell'ufficio programmazione sanitaria, un incontro urgente in Ministero sul Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera (Decreto Ministeriale 70 del 2015), nella lettera la Greco ribadisce infine che, anche a causa della situazione pandemica in atto, la problematica sanitaria del territorio, nel quale non è garantito il diritto costituzionale alla salute, è giunta ormai a livelli di insostenibilità e pericolo per tutti i cittadini.