De Magistris in visita a Cassano. La sua prima tappa alla discarica di La Silva
L'ex magistrato oggi sindaco di Napoli e candidato alla presidenza della Regione Calabria ha ricordato l'inchiesta giudiziaria avviata negli anni '90 che ha scoperto le scorie di ferriti di zinco nascoste nel territorio cassanese

De Magistris per la prima volta a Cassano Jonio arriva in uno dei luoghi simbolo della lotta ambientalista. Il sindaco di Napoli e candidato alla presidenza della Regione Calabria stamattina, accompagnato dai componenti del comitato De Magistris presidente, ha fatto visita al sito della discarica di La Silva. E da qui ha lanciato un monito contro i crimini ambientali di cui il territorio della cittadina delle terme è stato purtroppo vittima. Il riferimento chiaro è alla vicenda delle scorie industriali della Pertusola di Crotone che a partire dagli anni ’90 vennero sotterrate nelle aree del cassanese.
«Questa mattina - si legge nel messaggio rilasciato dal comitato De Magistris attraverso la loro pagina social - abbiamo avuto il piacere di una visita di Luigi De Magistris nel Comune di Cassano Ionio, la prima di una lunga serie di visite, così come ha tenuto a precisarci».
«Data la ristrettezza dei tempi – dicono - abbiamo deciso di mostrargli la discarica di La Silva, una delle ferite più grandi del nostro territorio. Infatti, tra le problematiche “regionali” nel Comune di Cassano Ionio, senza ombra di dubbio la discarica La Silva rappresenta una delle emergenze più serie».
Un’emergenza seria insieme a quella delle famigerate ferriti zinco che nel cassanese hanno portato morte e distruzione.
«Ci troviamo in un comune – sottolineano dal Comitato De Magistris Presidente - ad alta vocazione turistica ed agricola, tuttavia, nel corso degli anni passati diversi sono stati i reati di natura ambientale che hanno compromesso, e di non poco, questo territorio. Basti citare – ricordano - il caso delle Ferriti di Zinco provenienti dalla Pertusola Sud di Crotone, ritrovate in abbondanza nelle nostre campagne nel corso degli anni ’90 (circa 15mila tonnellate), ritrovamento che diede vita ad un’inchiesta, istruita dallo stesso De Magistris, che portò agli arresti diversi esponenti della criminalità, dell’imprenditoria e della politica».
E poi, ancora, il dito nella piaga: il sito di La Silva, la discarica costruita nei primi anni novanta «rappresenta – scrivono - una delle offese più grandi fatte a questo territorio: ubicata in un luogo rurale che sarebbe dovuto essere altro data la sua bellezza e la sua natura incontaminata, la discarica è andata negli anni allargandosi sempre di più. Dalle prime due buche previste, ne sono state aggiunte altre due per un totale complessivo di migliaia di metri cubi di spazzatura provenienti da buona parte della regione».
«Inutili – ricordano ancora da comitato - i proclami della classe politica che ad ogni campagna elettorale promette la chiusura, ggi la discarica è ancora aperta e tra le altre cose la settimana scorsa hanno annunciato anche il rifacimento della strada di accesso, messaggio che lascia presagire che la discarica non chiuderà. La passeggiata in discarica – concludono i sostenitori di De Magistri -è servita per ipotizzare un nuovo modello di gestione dei rifiuti in Calabria attraverso una riorganizzazione dell’intero sistema e con la bonifica e il rilancio, con progetti ecologicamente compatibili, di tutti quei siti che negli ultimi trent’anni sono stati avvelenati dai veleni provenienti dalle discariche».