Polo Covid, Promenzio: «Stasi lasciato solo con le promesse che gli avevano fatto»
Il consigliere di opposizione: «È giunto il momento di smetterla con l’arroganza politica e l’autoreferenzialità, tra l’altro fallimentare. È in gioco la pelle dei cittadini!»
CORIGLIANO-ROSSANO - «La cocciutaggine con la quale il sindaco (senza peraltro possedere minime conoscenze delle tematiche sanitarie) ha consentito che al Giannettasio innescassero da Cosenza la bomba Polo Covid, ha mandato per un anno in tilt i nostri due Ospedali».
È quanto afferma Gino Promenzio, consigliere comunale di opposizione che così continua: «Oggi, il bidone rifilato al nostro ingenuo primo cittadino diventa il suo grande fallimento. Portato in giro per il paese dei balocchi da quattro o cinque marpioni della sanità (ex) rossanese, che lo hanno lasciato via via sempre più solo, fino a scaricargli addosso ogni responsabilità oggi, il sindaco, denuncia la disparità di quanto, a Cosenza e a Catanzaro gli avevano promesso e invece nessuno ha offerto».
«Finalmente, - continua - una chiara ammissione di inadeguatezza: L’Opposizione comunale, mentre la Bettelini decideva a Cosenza e poi veniva a comunicare gli ordini a Stasi che chinava il capo, incessante mente metteva in guardia il sindaco sul pericolo che rappresentava questo “quasi-Polo Covid” al Giannettasio per la nostra già malferma sanità cittadina».
«Organizzammo – aggiunge - anche una partecipata e coraggiosa manifestazione davanti all’ospedale bizantino. Dire: “Lo avevamo detto!” noi, purtroppo non fa piacere. Ora che Stasi ammette il suo fallimento in materia, continuiamo ad essere disponibili a collaborare con l’amministrazione, per recuperare autorevolezza al Nostra Città».
«È giunto il momento di smetterla con l’arroganza politica e l’autoreferenzialità, tra l’latro fallimentare. È in gioco la pelle dei cittadini!» conclude.