Minoranza Consiglio regionale, duro l’attacco dei capigruppo alla presidenza Spirlì: «Disastrosa guida»
«suggeriamo alla maggioranza di centrodestra di attivare un tavolo istituzionale per superare le improbabili ordinanze di Spirlì»
CATANZARO - «Quella messa in scena dai capigruppo della maggioranza in Consiglio regionale appare come la timida e poco convinta difesa d'ufficio del presidente ff. Un atto dovuto, insomma, una formale dichiarazione per "dimostrare" una compattezza della compagine di centrodestra ampiamente smentita dalle cronache di palazzo».
Si apre così il comunicato stampa dei capigruppo minoranza Consiglio regionale, Bevacqua (PD), Billari (DP), Anastasi (IRC) e Pitaro (Gruppo misto).
«Comprendiamo l'imbarazzo dei colleghi di maggioranza nel dover mettere la faccia pubblicamente a tutela della disastrosa guida della macchina regionale e della pessima gestione della pandemia, con la Calabria relegata all'ultimo posto per numero di vaccinazioni e ampiamente maglia nera sul piano organizzativo».
«Non comprendiamo, invece, l'assurdo tentativo del centrodestra di arrampicarsi sugli specchi. Come il tentativo, goffo e patetico, di scrollarsi di dosso le responsabilità dell'attuale condizione della sanità calabrese».
«Fu il centrodestra, infatti, a chiedere e ottenere il commissariamento quando guidava la Regione nel 2011. E successivamente è stata la Lega, azionista "forte" del governo giallo-verde, a votare per il Decreto Calabria. Non il PD. Non il centrosinistra. La Lega che oggi governa la Regione».
«Questi sono i fatti che, purtroppo per i colleghi della maggioranza, sono ostinati. Così come sono ostinati i numeri che relegano la Calabria all'ultimo posto assoluto nella classifica per percentuale di cittadini vaccinati».
«E sono incancellabili anche le dichiarazioni, che risalgono a pochi mesi fa, del presidente ff, il quale prima (parole sue) si è definito "ignorante" in materia, poi ha comunicato in pompa magna l'aumento dei posti di terapia intensiva. Ci chiediamo cosa sia rimasto di quell'annuncio che era solo un tentativo di "narcotizzare" l'opinione pubblica».
«Se la Calabria è tornata in zona rossa, lo si deve anche alla pressione sulle terapie intensive che sono ormai sature. Con quale coraggio, dunque, ci vengono a dire che non è responsabilità del centrodestra se i calabresi sono costretti ad avere una sanità incapace di garantire il minimo dei Lea e, più di tutti gli altri italiani, devono avere paura di ammalarsi di Covid o di qualsiasi altra patologia che richieda un intervento urgente?»
«E ancora, con quale coraggio ci vengono a dire che non è colpa loro se siamo in zona rossa e tutte le attività commerciali, di cui molte non hanno visto un euro di ristoro regionale in oltre un anno, sono costrette a chiudere battenti aggravando la già terribile crisi economica?»
«Il tentativo di assumere come capro espiatorio il candidato a presidente Nicola Irto è espressione di un modo inaccettabile di fare politica, basato sulla mancanza assoluta di argomenti e su una sottile quanto subdola bugia di fondo: Irto, infatti, non ha mai assunto incarichi di governo o di gestione, ma ha fatto benissimo il presidente del Consiglio regionale. Quel Consiglio regionale che due anni fa egli stesso convocò per assumere una posizione forte contro il "Decreto Calabria" voluto dalla Lega, che oggi prova a disconoscerne la paternità».
«A questo punto, per salvare la faccia, ma soprattutto per assumere finalmente una posizione seria nell'interesse dei calabresi, suggeriamo alla maggioranza di centrodestra di attivare un tavolo istituzionale per superare le improbabili ordinanze di Spirlì, alla presenza del commissario Longo e aperto alla minoranza».
«Noi non abbiamo paura a impegnarci per il bene dei calabresi e ad assumerci responsabilità che vanno oltre il nostro ruolo di opposizione. Davanti al diritto alla salute dei calabresi, siamo pronti a supplire alle carenze, alle lacune e alle incapacità di chi oggi governa la Regione, in attesa di tornare prontamente alle urne e restituire alla Calabria un governo legittimato e forte»
(Fonte immagine La Voce della Calabria)