DI SAMANTHA TARANTINO Dimmi cosa getti e ti dirò che comune sei! Sì, perché la voce rifiuti è un vero bigliettino da visita per una cittadina. O si è virtuosi, o si finisce seppelliti da cumuli di immondizia propria. E, come spesso accade, è nelle piccole realtà che si scovano le virtù. Così si presenta Paludi, la cittadina dell’entroterra jonico cosentino che sulla gestione della raccolta differenziata ha puntato tutte le sue carte vincenti. «Bisogna pensare al Comune come alla propria casa, in cui si cerca di risparmiare evitando gli sprechi. È da due anni, dall’insediamento dell’amministrazione Baldino, che si sono notate incongruenze sulle spese riguardanti lo smaltimento dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata». Ne è convinto l’assessore
Luigi De Simone, con delega all’ambiente e nettezza urbana, che del cambiamento è stato il diretto artefice. «Si è iniziato recedendo il contratto con Ecoross, alla quale fino a poco più di due anni fa il comune di Paludi versava 300 euro di fitto mensili. Un costo fisso per i rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata, che gravava troppo sulle tasche comunali. Il secondo step ha previsto la valutazione delle offerte dei vari impianti. Quella dell’Ecology Green prevedeva lo smaltimento gratuito, mentre per i rifiuti ingombranti, a fronte di 185 euro più iva a tonnellata della precedente amministrazione, si è arrivati a pagare oggi 150 euro a tonnellata. Alla stessa Ecology Green ‒ spiega l’assessore De Simone ‒ sono state conferite le deleghe per lo smaltimento della carta (COMIECO), della plastica (COREPLA) e del vetro (COREVE), con il risultato che il comune di Paludi ha ottenuto il trattamento dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata con un risparmio di 6.500,00 euro annui, a partire dal 23 luglio 2014». Di certo, proporzionando la realtà alla grandezza delle cittadine, in un comune come Paludi forse tutto è più a portata di uomo. «Per incentivare la raccolta differenziata, si è pensato di estenderla anche alle attività commerciali ‒ continua l’assessore ‒ raccogliendo giornalmente il cartone che in precedenza veniva depositato in una gabbia nell’area degli uffici comunali. In questo modo, si sono evitati accumuli, restituendo il necessario decoro urbano. Dall’ottobre 2015, con il cambio della legge, i Comuni non possono più dare le deleghe agli impianti, ma tenerli per sé. Per cui, oggi, con 40 euro a tonnellata per la carta, 80 euro per la plastica, gli ingombranti a 185 euro tonnellata, lo smaltimento del vetro e gli sfalci di potatura gratuiti, è la prima volta che il comune di Paludi incassa dalla raccolta differenziata». Un gran bel risparmio, tant’è vero che a conti fatti la bolletta dei rifiuti, partendo dal 2014/2015, è stata ridotta del 10% rispetto agli anni precedenti. E, in effetti, ai visitatori che arrivano a Paludi, ordine e pulizia risaltano subito agli occhi, anche ai più distratti. Alle attività commerciali, ai ristoratori e ai locali pubblici è stata data l’opportunità di mantenere la pulizia e il decoro cittadino, smaltendo in tutta tranquillità e gratuitamente gli oli e grassi vegetali esausti, anche quelli provenienti dalle cucine domestiche, affidando la raccolta a una ditta specializzata nel recupero oli. «Non abbiamo dimenticato chi è in difficoltà economica, predisponendo, infatti, con l’Associazione Nazionale Privi della Vista e Ipovedenti O.N.L.U.S., dei contenitori specifici per la raccolta differenziata di indumenti usati, che vengono svuotati a cadenza mensile, con tanto di pulizia e igienizzazione dell’area circostante, totalmente senza oneri per la cittadina». E intanto il comune di Paludi, con il 56% di raccolta differenziata, sta affrontando al meglio la stagione estiva.