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Omicidio Barbieri, iniziato il processo per le due donne accusate di favoreggiamento

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Omicidio Barbieri, ha preso il via nei giorni scorsi il giudizio di primo grado per le due donne accusate di favoreggiamento nell’ambito dell’inchiesta scaturita dal decesso del giovane rossanese verificatosi nel gennaio del 2019. Si tratta dell’ex fidanzata di Antonio Barbieri, la ventunenne M.D.S, e della madre di quest’ultima, la 48enne A.Z., alle quali si contestano le ipotesi di reato di favoreggiamento personale e falsa testimonianza. Le loro posizioni erano state stralciate dal procedimento a carico di Cristian Filadoro e Vincenzo Fornataro, per i quali il giudizio di primo grado si è già concluso con una sentenza di condanna rispettivamente a 30 anni e 16 anni. Dinanzi al Tribunale penale di Castrovillari, dove la fase dibattimentale proseguirà il prossimo 21 gennaio, alla prima udienza si sono costituite anche le parti civili, difese dagli Avv.ti Ettore Zagarese, Francesco Nicoletti, Giusy Acri, Emanuele Sapia, Maria Teresa Zagarese. Il giovane Antonio Barbieri, rinvenuto gravemente ferito il 12 gennaio 2019 all’interno di una Mercedes in via Bruno Buozzi allo scalo di Rossano, morì quattro giorni dopo presso l’ospedale civile dell’Annunziata di Cosenza. Il personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Corigliano Rossano, che condusse le indagini coordinate dal Pm Tedeschi, con acume investigativo, individuò immediatamente il motivo passionale (la fidanzata di Filadoro in passato era stata sentimentalmente legata alla vittima) e diede corso a serrate attività investigative stringendo il cerchio attorno ai quattro. Per come statuito dalla sentenza di primo grado, emessa lo scorso mese febbraio dal Gip del Tribunale di Castrovillari all’esito del processo celebrato con la formula del rito abbreviato, l’esecutore materiale sarebbe stato Cristian Filadoro (difeso dagli avv.ti Giuseppe Bruno e Francesco Oranges)  condannato a 30 anni di reclusione, mentre concorrente - secondo la forma del concorso anomalo - nella commissione del grave gesto di sangue sarebbe stato Vincenzo Fornataro (difeso dall’avv. Massimo Ruffo) condannato alla pena di 16 anni di carcere, per aver, quella sera, accompagnato con la propria macchina Filadoro da Corigliano a Rossano. Per entrambi, il prossimo 26 gennaio 2021 è fissato il giudizio di secondo grado dinanzi alla Prima Sezione della Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro.  
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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