Nemo profeta in patria… mai massima fu così azzeccata per descrivere l’animo di una comunità e di un territorio come la Sibaritide e Corigliano-Rossano. Dalle nostre parti possono uscire fuori scienziati, medici, grandi professori, illuminati nel cuore e nel pensiero, ma il fatto che sulla loro carta d’identità ci sia scritto nato a… Rossano, statene certi, il loro genio, il loro estro qui non verrà mai accolto. Poi magari chi qui veniva considerato un brocco (e brocco non era) te lo trovi in altri ambienti stimato e riverito. Mentre qui, dalle nostre parti, a fare fortuna sono sempre i forestieri. Ed è così in tutti gli ambienti, dal calcio all’amministrazione pubblica, al commercio… e via discorrendo. Del resto, non per niente siamo la patria di San Nilo, che è per antonomasia il santo protettore dei forestieri. Potremmo essere un paese di leggende ma purtroppo siamo un paese di storie leggendarie e forse anche un po’ meschine. Da non crederci. Se Omero fosse esistito ai tempi d’oggi, sicuramente si sarebbe divertito, seduto su un seggio in riva al mare di Sant’Angelo, a raccontare storie epiche e anche un po’ colorite di questa città: una vera e propria Iliade di noi altri, nella perenne guerra tra competenza, merito e invidia. Ce l’abbiamo il pallino dell’invidia, è vero, ma è così. Alzi la mano chi in questa nostra comunità non si è imbattuto in gente invidiosa. Ma non pochi. Ce n’è una frotta, una moltitudine. Invidiosi e non solo. Un redivivo poeta potrebbe raccontar le gesta anche di falsi e doppiogiochisti che li trovi sempre un po’ di qua e un po’ di là. E hanno una faccia tosta incredibile nel cambiar casacca da far paura. E quanti ce ne sono! In politica, per esempio. Quanti ne vediamo ogni giorno e in questi giorni, soprattutto. Con un piede a destra e l’altro a sinistra mantenendosi sempre baricentrici sul centro, galleggianti. Senza il minimo di vergogna. Omero mio, e dei Ricchi Epuloni, ne vuoi parlare? Anche loro sono un gruppo foltissimo, al quale abbiamo dedicato il borsino di questa settimana. Chi sono. È quella gente che non è mai sazia, voraci – per la miseria – ingordi paurosi, che pensano solo alla loro pancia. Arrampicatori sociali che magari, nonostante la pancia piena e grassa, hanno avuto la fortuna di arrivare anche in cima alla piramide. Attenzione, però, che chi arriva, se non ha coraggio e l’umiltà di guardare indietro e avere rispetto delle sue origini, rischia di cadere nel precipizio… diritto all’inferno. Insomma, nella nostra grande città il nostro Omero ne avrebbe storie da raccontare. E non è detto che non lo faccia, ispirando la nostra penna, in un domani che potrebbe essere prossimo, a raccontare storie, miti e leggende prendendo il toro per le corna e raccontando la verità. Nient’altro che la verità. Buona domenica…