Finanziaria 2026, FdI rilancia sul fronte scuola: «Più risorse, più diritti, più tutele»
Nel pieno delle tensioni sindacali, il coordinamento di Corigliano-Rossano rivendica l’impianto “inclusivo e strutturale” della manovra: aumenti in busta paga, nuovi fondi per diritto allo studio e Carta del docente anche per i precari
CORIGLIANO-ROSSANO – Nel pieno della stagione di mobilitazione sindacale che ha attraversato la scuola italiana, Fratelli d’Italia Corigliano-Rossano sceglie di riportare il dibattito sul terreno della concretezza. All’indomani degli scioperi del 28 novembre – che in Calabria, e in particolare nella provincia di Cosenza, hanno registrato una partecipazione significativa – la coordinatrice cittadina FdI, Dora Mauro, e la responsabile provinciale per l’Istruzione, Ida Parise, rivendicano la portata politica della Finanziaria 2026 sul comparto scuola.
Un intervento che nasce, spiegano, «per informare correttamente famiglie, lavoratori e studenti su ciò che la manovra realmente prevede», in un contesto in cui il quadro delle proteste appare sempre più frammentato. I numeri certificati dalla Presidenza del Consiglio sono chiari: adesione del 6,27% per USB e dello 0,43% per Cobas nell’ultima mobilitazione, a fronte di oltre 1.600 scioperi proclamati nel 2024. Dati che – sottolinea Parise – «impongono un ritorno alla responsabilità, alla valutazione dei contenuti e alla ricerca di soluzioni, non solo di slogan».
Aumenti salariali, inclusione e diritto allo studio: la manovra vista dal territorio
FdI mette sul tavolo una lettura politica della Finanziaria che punta a rafforzare in modo strutturale il sistema scuola: Aumenti in busta paga per docenti e ATA, da 82 a 177 euro mensili, legati al rinnovo del CCNL in corso; Detassazione del salario accessorio e riduzione dell’IRPEF di due punti per redditi fino a 50.000 euro; Tempi più rapidi per TFS/TFR e nuovi meccanismi di flessibilità in uscita; Livello Essenziale delle Prestazioni (LEP) per studenti con disabilità e riconoscimento delle patologie neurologiche, come l’epilessia farmacoresistente; Docenti di Italiano L2 per il supporto agli studenti stranieri; Congedo parentale esteso fino ai 14 anni del figlio; +250 milioni l’anno per il diritto allo studio dal 2026 e rifinanziamento della “Carta Valore” per 550 milioni nel biennio 2026-27; Rafforzamento della filiera tecno-professionale e della riforma 4+2, che integra istruzione e impresa; Potenziamento degli organici di sostegno, con 2000 nuovi docenti in due anni; Estensione della Carta del docente ai precari, con un aumento del fondo di 60 milioni.
Una serie di misure che, nella lettura del partito e della responsabile provinciale per l'Istruzione Ida Parise, rappresentano «un cambio di passo atteso da anni», specialmente in territori come quello cosentino, dove l’insegnamento è spesso la principale fonte di reddito familiare.
«Serve contrattazione seria, non mobilitazioni senza prospettiva»
FdI rivolge un messaggio anche alle rappresentanze sindacali: «Rivendicazioni su salari, sicurezza e stabilità sono legittime e condivisibili», spiega ancora Parise, «ma serve una contrattazione più responsabile, che valorizzi gli sforzi messi in campo dal Governo e tenga conto della sostenibilità delle riforme».
Per gli oltre 13.000 docenti in servizio nella provincia di Cosenza, la scommessa è chiara: costruire una scuola più inclusiva, più moderna e più vicina ai bisogni reali delle famiglie. «E su questo – conclude FdI – il Governo continuerà a essere al loro fianco con risorse, strumenti e una visione di lungo periodo».