C’è chi dice che
leggere è abitudine dei grandi, una frase che già da piccoli avremo sentito migliaia di volte.
«Vai in camera tua e leggi!», e tutto l’entusiasmo dello sfogliare, tutta la curiosità che nasce con la scelta di un buon libro sparisce ancor prima di girare la copertina. Eh già, perché la lettura non si impone: si può suggerire, tramandare, far amare. E se
Daniel Pennac, autore contemporaneo francese molto amato in terra italiana anche e soprattutto dal pubblico adolescente, dice che “il verbo leggere non sopporta l’imperativo”, noi vogliamo farcene portavoce perché la lettura, come le azioni quotidiane più spontanee, deve nascere dall’esigenza di essere curiosi, di sognare attraverso le parole. Da sempre, nelle scuole, si promuove e si incoraggia la lettura, perché chi meglio dei bambini può avere quella voglia di conoscere le realtà raccontate nei libri, di crescere impersonandosi negli eroi narrativi. Proprio per invogliare i più piccoli al piacere della lettura, nasce l’iniziativa “
Libriamoci”, promossa dal
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) - con il
Centro per il libro e la lettura - e dal
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con la Direzione Generale per lo studente. Un’iniziativa rivolta a tutte le scuole italiane di vario ordine e grado, accolta volentieri da molti istituti del nostro territorio che, attraverso la lettura dei grandi classici, delle storie più coinvolgenti e dei best sellers di ultima generazione, hanno messo in mano a bambini e giovani quei volumi tutti da guardare e toccare. Perché i libri non si devono esporre come trofei in vetrina, lasciando che si impolverino solo per il gusto di arredare una stanza spoglia. Si devono vivere, ne si deve sentire la ruvidezza delle pagine sotto le dita, ne si deve respirare quell’inconfondibile odore che nessuna digitalizzazione, nessun freddo schermo potrà mai replicare.Solo così, forse, i piccoli lettori smetteranno di addormentarsi annoiati sui libri e inizieranno, invece, a chiudere gli occhi per sognare di fantastici luoghi, eroi, eroine che li accompagnino in quella fantastica avventura che si chiama crescita.
m. f. s. t.