2 ore fa:Nazzareno Sessa ricorda sua sorella Maria Rosaria uccisa 22 anni fa dell'ex compagno
6 ore fa:Parthenope: una metafora della vita, tra bellezza e decomposizione
3 ore fa:Cassano: firmati i nuovi contratti degli Lsu-Lpu
4 ore fa:Ritrovato sano e salvo il 64enne disperso nel parco del Pollino
5 ore fa:Screening gratuito del diabete e misurazione arteriosa, a Frascineto effettuati 90 controlli tra adulti e bambini
4 ore fa:Il Polo Liceale di Trebisacce porta in scena “Odi et amo” 
1 ora fa:San Basile: «La violenza sulle donne è un problema sociale»
5 ore fa:Promozione del territorio e crescita sostenibile della comunità, doppio appuntamento a Morano
2 ore fa:La Polizia di Stato nelle scuole della provincia per la “Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne”
3 ore fa:A Castrovillari gli studenti delle superiori dicono no alla violenza di genere

Lombardia e Calabria legate sul filo del dolore che corre lungo la S.S.106

2 minuti di lettura
La morte di Domenico Ciccarello in un tragico incidente avvenuto a Marina di Gioiosa Jonica (RC) nel pomeriggio di giovedì 27 luglio scorso intorno alle 15:00, non solo ha colpito la Calabria intera – il 62enne è la quindicesima vittima della S.S.106 nell’anno 2016 – ma ha scosso anche l’intera comunità di Busto Garofalo (MI), dove abitava oramai da diverse decine di anni. L’ex operaio, 62 anni, si trovava in vacanza a Roccella Jonica, suo paese di origine, dove ogni anno si recava in questo periodo. Viaggi che si erano fatti più frequenti da quando aveva raggiunto finalmente l’età della pensione e da quando i suoi otto figli erano diventati un po’ più grandi. La notizia della sua morte – come detto – a Busto Garolfo è stata accolta con grande dolore, anche perché la numerosa famiglia (Domenico aveva otto figli, sei maschi e due femmine, oggi tra i 18 e 30 anni, tutti bravi ed onesti lavoratori), è stimata da tutti. Il sindaco di Busto Garolfo, Susanna Biondi, che insegna alle scuole medie, li conosce bene: «Dei figli di Domenico - racconta - ben sette sono stai miei alunni. Sono davvero sconvolta, si tratta di una famiglia esemplare, che pur nelle difficoltà non ha mai fatto mancare nulla ai propri figli, superando anche momenti difficili. E si è sempre trattato di ragazzi volenterosi, col sorriso sulla faccia; studenti che hanno sempre dimostrato un grandissimo impegno. Una tragedia che mi tocca da vicino, ma che colpisce tutta la nostra comunità». «Sono vicina ai ragazzi e alla moglie - continua il sindaco - che conosco bene». «Le parole del primo cittadino di Busto Garolfo – commenta Fabio Pugliese presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – ci commuovo, ci rendono orgogliosi per l’ottimo ricordo che Domenico ha lasciato in chi lo ha conosciuto e contribuiscono ad accrescere il nostro dolore per la perdita di un nostro conterraneo che è emigrato dalla Calabria verso il nord Italia e da lì – dopo una vita di dignità e di sacrifici che ha contribuito a creare di lui una buona opinione nella comunità che lo ha accolto – ha deciso di ritornare più spesso alla terra natia dove però ha purtroppo trovato la morte». «Le parole del Sindaco di Busto Garolfo – continua Pugliese – legano la comunità calabrese a quella di Busto Garolfo nel dolore per la perdita di una persona vittima della “strada della morte”, ovvero la più grande strage di Stato della storia della Repubblica italiana con le sue oltre 650 vittime, 9.000 sinistri e 24.000 feriti negli ultimi 20 anni. Al Sindaco di Busto Garolfo, alla Famiglia Ciccarello ed a tutta la comunità possa giungere l’abbraccio ideale ed il sincero e profondo ringraziamento che tutta l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” sente di voler rivolgere a chi, insieme a noi, è addolorato e scosso per la perdita di Domenico: un calabrese di cui essere orgogliosi, che non ha mai smesso di amare la propria terra».
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.