15 ore fa:Sei bandiere blu nello stesso tratto di costa, Stasi: «Ecco un primo valore aggiunto per la Sibaritide come destinazione turistica»
14 ore fa:Anche quest'anno Crosia è Bandiera Verde. Forciniti: «Soddisfatti»
11 ore fa:La proposta di Mancuso: Istituire un Coordinamento nazionale per tutelare le vittime di reato
11 ore fa:Droga e cellulari in cella, indagato il cantante Niko Pandetta
13 ore fa: A Calopezzati «si aumenta l'Imu al massimo consentito dalla legge, per far fronte al dissesto»
13 ore fa:Tirocinanti, Cgil e Nidil Calabria contrari al rinvio del termine al 15 giugno
12 ore fa:Oltre 200 patenti ritirate a Corigliano-Rossano: tutti automobilisti col telefonino in mano
12 ore fa:Fermato a Cosenza dopo una lite familiare a Co-Ro: convalidato l'arresto del 45enne
14 ore fa:Disabilità, a Co-Ro «serve il Garante oltre al Tavolo permanente»
11 ore fa:Bagarre sul "buco" di 83 milioni alla Provincia, Oliverio replica a Succurro: «Mistifica la realtà»

L’ex Pretura incompiuta attende da vent’anni

1 minuti di lettura
CORIGLIANO – Nel territorio coriglianese, così come nel resto della Calabria, non mancano gli esempi di opere pubbliche avviate e mai concluse. Ad esempio, lo sperpero di denaro della comunità è tra gli aspetti negativi. Rilevante è il caso dei lavori per la realizzazione della ex pretura. Si tratta di un’opera che come vedremo, attende di essere realizzata da almeno un ventennio.
A proposito di ciò nell’aprile del 2013 il comune ha “ripescato” un vecchio residuo da destinare al completamento del vecchio progetto di costruzione degli uffici del Giudice di Pace, sito alle porte del centro storico, lungo il vecchio tronco della ss 106 jonica. Infatti, scorrendo l’elenco del Programma dei lavori pubblici per il triennio 2013-2015, si ritrova questo intervento denominato “costruzione Ufficio giudice di pace” per un totale di 597.123 euro, con inizio lavori nel corso del 4° trimestre del 2013 (progettazione definitiva).
Sarà tutto vero? Crediamo proprio di no, tenuto conto che quella programmazione era stata voluta dalla Commissione straordinaria antimafia che, come sappiamo, ha lasciato il comune nel giugno dello scorso anno.
Per tornare alla vicenda sicuramente travagliata di questa opera, nel Piano triennale delle opere pubbliche 2008-2010, il comune inseriva i finanziamenti per il riavvio dei lavori di costruzione dell’ufficio giudiziario per un importo totale di euro 587.123 (512.772 derivanti da finanziamenti statali e 84.351 da mutuo con la Cassa depositi e prestiti) e che prevedeva l’ inizio dei lavori nel 2008, prevedendo come termine ultimo il mese di aprile del 2009 e di conseguenza il relativo progetto esecutivo già pronto. Ma questi restano solo buoni propositi, tenuto conto che nell’area interessata per la realizzazione della struttura, ancora oggi, si possono “ammirare” l’avvio di alcuni lavori che lasciavano presagire la presenza di fondazioni dell’immobile, cadute poi nell’oblio. Proseguendo nella vicenda, all’interno della programmazione triennale 2006-2008, era prevista anche la “realizzazione di un forum nell’area circostante l’edificio del Giudice di Pace con collegamento pedonale alla località Ariella” per un importo totale di euro 75.000 (mutuo Cassa depositi e prestiti).
Ci si chiede intanto, se basteranno i 587 mila euro previsti per realizzare un’opera che avrebbe dovuto vedere la luce anni addietro, periodo in cui i costi erano di minore entità.
Circa questo progetto dunque, si dovrà tornare ad interrogarsi, tenendo presente che, proprio in questi giorni, il ministro della giustizia, Andrea Orlando, ha firmato il decreto con il quale ha deciso di “salvare” l’ufficio del giudice di pace di Corigliano e che proprio da lunedì 17 marzo, proseguirà l’attività giudiziaria nei nuovi locali che l’amministrazione Geraci ha collocato presso la scuola media Toscano, sita a Corigliano Centro.
g.d.p.
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.