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Le mani sporche sulla citta’ di Corigliano

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 Romanzo che consiglio al Sindaco ed ai suoi “improvvisati, poveri  ed  acefali collaboratori “di leggerlo e farsi una ragione di come hanno ridotto  un Comune, un territorio come Corigliano ricco economicamente ma povero culturalmente, infatti a Corigliano non esiste un progetto culturale, alcune iniziative  sono intraprese a livello personale da alcuni insegnanti  di scuole secondarie nel  presentare di tanto in  tanto qualche libretto, un “assessore alla in- cultura”, persino incapace di garantire un trasporto pubblico ai poveri disabili, penalizzati nella vita e penalizzati anche da questo insignificante “ASSESSORE”. Politici  e professionisti  falliti nella  vita, hanno trovato sfogo  negli affari loschi  della politica, dissanguando le casse comunali a danno della povera gente onesta che paga regolarmente le gravose tasse e imposte al Comune ;vedi le ultime cartelle pazze della tari,  inviate alle famiglie che lavorano onestamente, che con grossi sacrifici non riescono ad arrivare a fine mese. Il pescatore di Schiavonea, non sapendo più dove andare a pescare, in quanto il mare è completamente inquinato, i depuratori nel periodo estivo esplodono e la melma appare quotidianamente in superficie, impedendo la balneazione, causando gravi problemi  dermatologici alle persone, soprattutto ai bambini; ha pensato bene , risolvendo il problema  andando a pescare nelle acque dolci delle piscine di Rende e nelle sperdute  montagne  del Pollino, umiliando e mortificando i nostri validi giovani professionisti, competenti e capaci, laureati dignitosamente   con grossi  sacrifici. Un Sindaco, invece di occuparsi dei  tantissimi problemi che affliggono il territorio, le famiglie, lo sviluppo socio-economico, le scuole, la sanità, ha trasformato l’istituzione pubblica in istituzione familiare(vedi l’ultima vicenda sporca, vergognosa del Comandante dei Vigili Urbani e dei probabili sostituti). La città di Corigliano non merita di essere amministrata da persone  incompetenti, improvvisate e acefali, elargendo soldi della comunità  a dipendenti  comunali , la maggior parte assunti per chiamata diretta con la legge 285, non avendo mai partecipato ad un concorso. Corigliano, purtroppo, ha una triste storia politica, dal sistema clientelare della Democrazia Cristiana, non si è mai liberata. Pensando ai principi fondamentali della rivoluzione francese 1789(liberté, égalité, fraternitè); passano i secoli e la storia si ripete, ricordo gli anni bui del sistema clientelare della Democrazia Cristiana, che per accaparrarsi voti, distribuiva chili di pasta, pacchi e buoni dell’eca. Ancora, oggi, nonostante passano gli anni, loschi infiltrati politici per puri interessi  di affari aziendali, umiliando e mortificando le difficoltà della  povera gente,  si permettono in piena campagna elettorale, di distribuire BUONI PASTI, BUONI BENZINA E DENARO. I coriglianesi hanno la memoria corta, come è possibile aver dimenticato il compianto Sindaco Architetto Gabriele MELIGENI, nato povero e morto povero, intellettuale onesto,  storico , scrittore che ha dedicato una vita alle grandi battaglie e lotte politiche sociali a fianco della povera gente e delle classi sociali più deboli, non una piazza, non una strada, non un vicolo ma neanche una lapide in suo onore, tenetevi al comune  ladri e poveri  miserabili, continuate a votare per i lestofanti che hanno usurpato nelle vostre tasche. Alcuni pseudo personaggi , ancora più sporchi dell’attuale Sindaco inquisito, chiedono le dimissioni, suggerisco a costoro, in quanto persona che ha dedicato una vita alle istituzioni, alla ricerca nel  mondo accademico ,di aver svolto le funzioni di Commissario Straordinario nel Comune di Molochio/Reggio Calabria, sciolto per infiltrazioni mafiose;  di avere piena  fiducia nella Procura della Repubblica di Castrovillari, nella Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e nella Direzione della Corte dei Conti di Catanzaro, presto ci saranno sorprese ed il Comune con mia profonda e grande amarezza ritornerà ad essere commissariato. Il problema delle mani sporche concerne il ruolo della morale in politica, come afferma il filosofo Nicola Matteucci “la politica non è l’essere contrapposto al dover essere della morale, ma ha una sua interna e intrinseca doverosità”. Il male rimane male nella sua visione e le mani sporche sono effettivamente sporche. Una lezione veramente drammatica della politica ci viene suggerita da Machiavelli:” la serietà della politica, è quella sfera dell’attività umana nella quale vengono prese decisioni che riguardano la vita di centinaia, migliaia di persone la cui felicità o infelicità, vita o morte, possono dipendere dalla capacità dell’uomo politico di prendere decisioni a volte drammatiche”. Se teniamo a mente questo, ossia che la politica è una faccenda estremamente seria e che salvare lo Stato è il bene supremo, siamo nella condizione migliore per esaminare tranquillamente il problema delle MANI SPORCHE nel Comune di Corigliano. PROF. GIOVANNI FERRARI
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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