«Non è affatto vero che non ci siamo opposti alla nomina di Zuccatelli. E non è assolutamente vero che non era stato posto alcun veto sulla decisione. Contro questa nomina
io farò le barricate e sono pronto anche ad azioni eclatanti». Queste sono le parole di Ciccio Sapia, parlamentare del Movimento 5 stelle e componente della Commissione salute.
Le sue "antipatie" nei confronti del nominato commissario alla sanità in Calabria, Giuseppe Zuccatelli,
sono note anche se lo stesso Sapia, in tempi ormai remoti,
fu tra i primi ad auspicare una nomina dell'allora manager dell'azienda Mater Domini di Catanzaro alla guida del commissariamento calabrese. Poi un repentino dietrofront, probabilmente dovuto a differenti strategie nella gestione del diritto alla salute, palesatesosi nel periodo in cui lo stesso Zuccatelli resse anche l'Asp di Cosenza. Ma intanto, è notizia di pochi minuti fa, proprio
Zuccatelli avrebbe maturato l'idea di dimettersi dall'incarico conferitogli appena tre giorni fa dal Consiglio dei Ministri. Tante pressioni ma soprattutto una valanga di critiche, troppe per rimanere inascoltate. E tra queste ci sono proprie quelle della
deputazione parlamentare pentastellata calabrese. «
Noi il nostro nome lo abbiamo fatto - precisa Sapia - ed è quello di
Gino Strada. Attenzione - ricorda - non una nomina buttata lì a caso per fare clamore bensì u
na figura autorevole che dovrà essere affiancata da manager competenti che sappiamo dare un contributo forte alla causa della sanità calabrese».
Quali potrebbero essere questi nomi da affinacare alla figura del fondatore di Emergency? «Ci sono professionisti come
Laghi e Fantozzi che potrebbe fare al caso di questa situazione escandescente. Figure che saprebbero da subito essere da coadiuvo nell'affrontare un'azione emergenziale come quella calabrese» «Ma non ci sono solo questi nomi - aggiunge poi Sapia - basterebbe, infatti,
sfogliare le decine di curricula di bravi professionistri calabresi che potrebbero dare una mano al governo nel venir fuori da una situazione cosèì difficile e imbarazzante
prodotta da decenni di malgoverno e di ruberie fatte a danno del nostro sistema sanitario. Serve solo buonsenso - dice - e dedizione. E finiamola - conclude - con il
malcostume di nominare sempre persone vicine a questo o a quel partito politico. Basta! Serve un minimo di dignità. La Calabria oggi ha bisogno di competenze non di prebende»