Evitare la chiusura del Centro Medico Legale presso l’ INPS di Rossano. Tale riorganizzazione non tiene nella dovuta considerazione la peculiarità di un territorio vasto e complesso come quello in questione, caratterizzato non solo da una particolare orografia ma anche da un lacunoso e critico sistema di infrastrutture. A ribadire l’impegno ad assumere, nella propria funzione istituzionale, ogni iniziativa per invitare l’INPS a
rivedere il modello organizzativo avanzato sulla base di criteri più razionali che tengano conto di
carichi di lavoro e delle
difficoltà sociali ed infrastrutturali dei territori interessati, in particolare per quanto attiene la situazione di ROSSANO, è stato
Cesare DAMIANO,
presidente della commissione lavoro della Camera dei Deputati e già Ministro del Lavoro incontrando nel giornata di ieri (martedì 21 dicembre) a ROMA il Sindaco di Rossano
Stefano MASCARO insieme alla deputata del PD Enza
BRUNO BOSSIO. – L’iniziativa, promossa dalla stessa
BRUNO BOSSIO in accordo col
Primo Cittadino giunto nella Capitale per una serie di incontri politici ed istituzionali sulla vicenda CML/INPS, si è svolta al termine della presentazione dell’
interpellanza parlamentare al Ministro del Lavoro, sottoscritta come prima firmataria dalla stessa
BRUNO BOSSIO. I deputati
BRUNO BOSSIO, MAGORNO, COVELLO, AIELLO, CENSORE, BARBANTI OLIVERIO, STUMPO e
BATTAGLIA chiedono di conoscere quali iniziative il Ministro intende assumere e se egli non ritenga altresì opportuno convocare in tempi rapidi un
tavolo di concertazione al fine di pervenire ad un modello organizzativo, soprattutto nel delicatissimo settore medico-legale, maggiormente rispondente alle esigenze dei diversi territori e dei cittadini.
EVITARE LA CHIUSURA DELL' INPS DI ROSSANO CALABRO
La UOS di Rossano – si legge nel testo dell’interpellanza – per carico di lavoro, risulta essere in Calabria vicina a Reggio Calabria e Cosenza, con dati statistici assolutamente superiori a Crotone e Vibo Valentia, capoluoghi di provincia, alle quali in base alla riorganizzazione viene invece riconosciuto il
CML livello 1 territoriale che non viene concesso a Rossano.
È assai improbabile – si argomenta inoltre –
che il Centro Medico Legale di Cosenza, dove dovrebbe riversarsi l’intera utenza territoriale oggi servita da Rossano, per logistica e per carichi di lavoro,
sia in grado di accogliere e gestire un flusso di utenza aggiuntivo pari ad una media di circa 600 persone al giorno tra malati ed accompagnatori. In tale presunto processo di razionalizzazione della spesa – proseguono i deputati – non si può non considerare che il risparmio sulla indennità al medico responsabile finirebbe per essere annullato dai rimborsi delle spese di viaggio per gli stessi medici che, assegnati a Cosenza, dovranno partecipare alle sedute delle Commissioni Mediche Integrate presso le ASL della zona. Va inoltre previsto – aggiungono – un conseguente aumento delle richieste di visite domiciliari in ragione delle difficoltà di collegamento degli utenti con Cosenza ed un ulteriore conseguente aumento delle spese di trasferta per i medici.
Questo tipo di organizzazione ricalca, fra l’altro, una suddivisione territoriale che non considera la realtà territoriale che vede in atto l’approvazione della legge regionale per l’unione dei comuni di Rossano e Corigliano che costituiranno una unica grossa realtà territoriale, circa ottantamila abitanti, la prima città della provincia di Cosenza. –
Alla sede Inps di Rossano che estende la sua competenza sull’intero territorio della Sibaritide – si dice ancora nell’interpellanza –
deve essere riconosciuta la struttura che le compete in base al bacino d’utenza e al conseguente numero di prestazioni erogate e, quindi,
il CML di 1 livello ed il ruolo di filiale provinciale al fine di garantire ai cittadini di questo territorio i diritti essenziali negati.