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Pensano che qui abbiamo l'anello al naso

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Entrano nel vivo gli importanti interventi di upgrade tecnologico e potenziamento infrastrutturale sulla linea Jonica di Rete Ferroviaria Italiana, società del Gruppo FS, che hanno preso il via lo scorso 16 settembre. Per consentire l’operatività dei cantieri sarà necessario proseguire sino al 14 giugno 2025 la sospensione della circolazione dei treni tra Sibari e Crotone. Sospensione della circolazione anche fra Crotone e Catanzaro Lido dal 20 gennaio al 7 settembre 2025. (leggi qui la nota integrale)

Così, in modo trionfalistico, stamattina Rete Ferroviaria Italiana, ha confermato che la ferrovia jonica continuerà a rimanere chiusa fino a metà giugno da Sibari a Crotone e, addirittura, fino a settembre, da Crotone a Catanzaro. Evviva. Da Roma a Reggio Calabria, passando per Catanzaro, sono tutti felici perché, alla fine, a noi “sudditi” della costa orientale calabrese ci daranno una ferrovia iperspaziale.

I toni e i termini della nota stampa istituzionale sono questi: maggiore affidabilità dell’infrastruttura … migliore qualità del servizio … prestazioni più elevate … elettrificazione della rete … Tutte cose dell’altro mondo. Per loro. Ma se, poi, a ben vedere stiamo parlando di “tecnologie” e di sistemi che in altre parti d’Italia esistono da tempo. Insomma, RFI non sta facendo altro che adeguare anche la nostra ferrovia ai tempi, all’attualità. Considerato che mantenere in vita, ad esempio, le vecchie Littorine sarebbe stato più dispendioso che non rinnovare l’intero parco macchine e, quindi, anche l’armamento ferroviario. 

Insomma, abbiamo portato l'acqua calda in Catonga - avrebbe detto Totò. Ma davvero pensano che qui viviamo con l’anello al naso?

La linea ferrovia continuerà a rimanere chiusa per altri cinque mesi (se tutto andrà bene) dopo che nei quattro mesi precedenti, almeno per il tratto tra Sibari e Cariati, non è stato mosso nemmeno un chiodo. E –volendo dar retta a Roberto Galati, uno che è cresciuto a pane, treni e ferrovia jonica – si continuerà a mantenere chiusa una tratta strategica per fare lavori che si sarebbero potuti realizzare  anche con la linea attiva.

In nessuna parte del mondo una grande e strategica via di comunicazione rimane chiusa per così tanto tempo. Non esiste, non è contemplato. Per noi, per tantissimi pendolari la ferrovia non è un vezzo ma un’esigenza e potrebbe diventare un elemento essenziale per tutti se solo si sostenesse la cultura della mobilità ferroviaria. E invece la si ostacola, mortifica… sospende pur mettendo in campo tantissimi soldini.

Alla fine della fiera (semmai ci sarà la fine di quest’opera) su tutta la linea jonica calabrese si saranno spesi 1,5 miliardi di euro (500 milioni per ammodernarne il rango, 600 per l’adeguamento tecnologico e 400 per l’elettrificazione) ma alla fine rimarrà comunque un ramo morto delle ferrovie italiane: a nord di Sibari (fino a Metaponto) i treni veloci non potranno comunque viaggiare perché il binario è vecchio; a sud di Sibari ci sarà solo un unico binario e non sapremo mai se proprio Sibari diventerà lo snodo per velocizzare il prolungamento dei treni veloci verso Crotone e Catanzaro.

Nel frattempo, ai piani alti esultano per un servizio ferroviario che – senza intoppi – sarà interrotto per un lungo anno. Tutto va bene Madama la Marchesa... ma mi faccia il piacere!

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.