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Arriverà la chiusura dei rubinetti del gas è sicuro. A questo punto ci aspetta solo l'apocalisse

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È sicuro: l'Europa, inclusa l'Italia, bloccherà l'ingresso di gas russo tra pochissimo tempo. Entro l'estate. Perchè con la bella stagione si potranno sperimentare infinite soluzioni di austerity altrimenti improponibili, ad esempio, con il freddo invernale.

È sicuro perchè l'ha detto Di Maio (i 5stelle non si opporranno alla soluzione). A seguito poi della famosa dichiarazione di Draghi se noi Italiani preferivamo - come si ricorderà - i condizionatori o la libertà ucraina. Spacciata per libertà di tutti proponendo una narrazione di invasione russa dell'Occidente da bloccare "a qualunque costo".

A seguito inoltre dei sondaggi pubblicati in questi giorni in cui l'80 per cento degli Italiani preferisce i sacrifici alla libertà. A seguito della proposta di Letta della necessità di chiudere il rubinetto del gas.

Insomma, è sicuro.

Si sta per consumare una tragedia nazionale spacciata per salvataggio dell'Ucraina con le due soluzioni che nulla hanno a che vedere tra loro se invece si insiste con le trattative di pace che a quanto pare l'Occidente proprio non vuole.

Immaginate lo scenario: Occidente in guerra ed austerity. E pandemia.

Ma cosa vuol dire austerity?

Se il gas russo è il 40 per cento di quello da noi consumato chiudere i rubinetti è una follia con conseguenze così tragiche che chiunque prenda questa decisione dovrà essere davvero processato al Tribunale di Norimberga. Altro che Putin.

Ma vi immaginate il 40 per cento, quasi la metà, di gas in meno?

Altro che spegnere le luci delle strade.

Come funzioneranno le industrie e le piccole aziende? Come funzioneranno scuole e ospedali?

Stiamo parlando quasi della metà.

Ed hai voglia ad andare in Algeria per farsi dare il 3 per cento in più spacciandolo per 9 per cento.

Hai voglia a viaggiare per il mondo a chiedere la carità di gas liquido se non abbiamo i degassificatori.

Hai voglia a chiedere alla Snam di sbrigarsi con la costruzione di degassificatori su nave davanti ai porti quando per costruire una nave ci vogliono anni, figuriamoci per più navi.

Hai voglia a dire che riapriremo le centrali a carbone se già le amministrazioni locali hanno detto che non se ne fa niente perchè inquinano.

L'aria che ci stiano prendendo in giro è palese.

Che poi non sanno più dire neanche le bugie.

Chiuderanno prima i bar e locali pubblici, cinema, etc etc.

Chiuderanno prima i programmi televisivi.

Sicuramente ci saranno le domeniche senza auto come 50 anni fa.

Ma hanno almeno sentore di quello che combineranno?

Perchè se si prevede 1 milioni di disoccupati nelle industrie quanti saranno i locali pubblici che chiuderanno?

E tutto questo dopo due anni di pandemia che già hanno messo in ginocchio il Paese.

E tutto questo dopo che abbiamo il debito pubblico più grande del mondo, dopo che questo debito è aumentato notevolmente con la pandemia, dopo che la svalutazione degli ultimi mesi ha eroso totalmente stipendi e pensioni, dopo che col famigerato Pnrr i soldi che stanno arrivando dalla Ue a questo punto non serviranno più a niente e si aggiungeranno ai mostruosi debiti che abbiamo, dove vogliamo arrivare?

Tutto questo se si pensa che in tv già fremono tutti i virologi-star per dirci che sarà necessario il lock down autunnale per lenire la pandemia?

Ma vi immaginate uno scenario simile?

E costoro prima ci dicono con la pandemia che la libertà deve fare sacrifici in nome della salute ed ora che i sacrifici sono necessari per la libertà.

Senza dimenticare che già ne sono arrivati 100mila, di profughi ucraini, e ne arriveranno in poche settimane altri 600mila, tutti a 1000 euro al mese cadauno, tutti con assistenza medica totalmente gratuita, casa ed annessi vari.

Ma dove siamo? A scherzi a parte?

Come dovremo trascorrere l'inverno?

Almeno durante il lock down c'era la tv e netflix.

Come faremo ora?

Ma loro escono in tv dicendo che l'80 per cento degli Italiani vuole fare sacrifici per la libertà dell'Ucraina.

Falsi. Bugiardi. Banditi. Mascalzoni. Criminali.

Non so più che dire. Davvero. Santa Pasqua a tutti!

Tonio De Pascali
Autore: Tonio De Pascali

è nato a Lecce dove, dopo la collaborazione con varie testate televisive regionali, ha lavorato nei quotidiani Nuovo Quotidiano di Puglia e Gazzetta del Mezzogiorno ed è stato tra i fondatori de L'Ora del Salento, il settimanale della Curia vescovile del capoluogo. Ha scritto guide turistiche di numerosi centri della Puglia. A Roma è stato componente dell'Ufficio Stampa della Regione Lazio e del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Attualmente lavora presso il mensile Il Borghese, a Roma, ed ha scritto la biografia ufficiale di Giorgio Almirante, "La mia vita con Giorgio - donna Assunta racconta" - Casa editrice Pagine. Con Filippo de Jorio ha scritto "L'albero delle mele marcie" (storia della Prima Repubblica) e "Identikit di un omicidio" (storia e misteri del rapimento Moro).. E' in preparazione un saggio sulla seconda guerra mondiale. Si interessa di politica, esoterismo, storia dei Normanni, classici latini