CATANZARO «Le priorità? Capire le esigenze primarie, conoscere il territorio, con molta umiltà e rispetto per la realtà e per quello che è stato fatto, cercando di dare un contributo sostanziale puntando sempre a fare squadra». Lo ha detto Marco Ghimenti
(nella foto), nuovo direttore regionale dei Vigili del Fuoco, incontrando i giornalisti a Catanzaro nella sede della Direzione regionale del Corpo. «Sono dell’idea – ha aggiunto Ghimenti incontrando i giornalisti assieme ai volontari dell’Associazione nazionale vigili del fuoco – che viviamo in tempi di grandi velocità e nello stesso tempo in un periodo in cui bisogna partire dalle situazioni che uno vive, capirle e poi bisogna fare piccoli passi, in avanti, in piena aderenza con quelle che sono le esigenze sia delle persone che lavorano con noi, all’interno del Corpo, sia di quanti operano sul territorio». Ingegnere, romano, in servizio dall’89, Ghimenti, dirigente generale, è attualmente reggente, fino a metà settembre, del Comando provinciale di Roma e di quello di Reggio Calabria. Pilota di elicotteri, e già dirigente del servizio aereo del Corpo nazionale, è stato comandante provinciale ad Ascoli Piceno e ha diretto l’Istituto superiore antincendio (Isa). In Calabria è giunto da pochi giorni «in coincidenza – ha detto – con la tragedia delle Gole del Raganello e dei problemi del maltempo». «Bisogna operare – ha sostenuto il nuovo direttore regionale dei Vigili del fuoco – facendo squadra per capire, insieme, di volta in volta, quali possono essere le situazioni da gestire, tanto nell’ordinario quanto nello straordinarie. Tutti devono essere protagonisti perché le risorse sono tutte utili e necessarie. È necessario pianificare a lungo termine e guardare avanti tenendo conto soprattutto della prevenzione, che è fatto importante, implementando da questo punto di vista tutte le attività. In tal senso può essere utile prendere spunto da ogni intervento per riflettere su cosa fare». Ghimenti, rispondendo alle domande dei giornalisti, non ha negato le carenze negli organici che riguardano anche la realtà calabrese. «Si tratta di un problema generale – ha sostenuto – anche se su questi temi bisogna dire che c’è maggiore attenzione da parte della politica. A livello di Corpo comunque si cerca di ripartire in modo equo le risorse. Certo in una regione con un territorio bello ma difficile, come quello calabrese, il problema è ancora maggiore». (Fonte Corriere della Calabria)