Ex Tribunale, verrà posticipata al 18 maggio la manifestazione di protesta in piazza del Quirinale organizzata dal coordinamento interforze e dal Gav (Gruppo di Azione per la Verità). Lo slittamento si è reso necessario a fronte della decisione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di prolungare la sua permanenza nell’ambito di una visita di Stato, nei paesi del Sud America. L’incontro operativo, oltre a proseguire nelle tappe organizzative in vista del 18 maggio, ha raccolto nuove e importanti adesioni. Sia dall’alto che dal basso Jonio cosentino. In particolare, sensibile alla problematica si è dimostrato il sindaco di Cariati Filomena Greco. Che ha manifestato piena disponibilità garantendo la sua presenza a Roma. Nonché un gruppo di cittadini di Trebisacce. Che si è detto disponibile ad affiancare la protesta. Segnali importanti che testimoniano la crescita di consenso di ampio respiro comprensoriale. Tuttavia, ad oggi, si continua a riscontrare l’indifferenza istituzionale mostrata dalla deputazione parlamentare calabrese. E dallo stesso Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio. A distanza di oltre una settimana dall’invio della lettera/invito alla manifestazione e della richiesta fatta al Governatore di un incontro e di un suo interessamento presso il Ministro dell’Interno Marco Minniti, nessuna risposta è pervenuta. Nel frattempo Gav e Coordinamento interforze intendono chiarire in maniera chiara, netta e precisa, che quanto richiamato nella lettera afferente alla presenza della commissione di accesso antimafia nel Comune di Corigliano, è da ritenersi solo ed esclusivamente un elemento che invita lo Stato a riflettere sull’errore commesso in passato circa l’avvenuta soppressione del Tribunale di Rossano. Sgombrando il campo da qualsivoglia forma di dubbio e soprattutto di strumentalizzazione.
EX TRIBUNALE, RINNOVATO INVITO ALL'AMMINISTRAZIONE DI CORIGLIANO A PARTECIPARE ALLA MANIFESTAZIONE
Errore ammesso finanche dall’attuale Ministro agli Esteri Alfano. Unitamente alla componente della commissione antimafia Bindi, e allo stesso Ministro della Giustizia Orlando in qualità di presidente della commissione giustizia del Pd. Non vi era, dunque, alcuna intenzione, neanche minimamente sottesa, di offendere o denigrare la comunità di Corigliano, l’Amministrazione comunale e l’intera Assise Civica. Si coglie l’occasione per ribadire che sia il Gav sia il Coordinamento interforze sono composti da soggetti giuridici e persone fisiche di espressione territoriale. Alcuni dei quali provenienti dalla stessa città di Corigliano. E i due gruppi sono totalmente estranei ad ogni tipo di logica o attività politica. E puntano solo ed esclusivamente a smuovere la coscienza civile. Per far sì che non si subiscano altre mortificazioni. Per un comprensorio che già sta scontando anni di disinteresse e indifferenza da parte delle istituzioni politiche. Appare fuori luogo poi, il tentativo maldestro, di aver assunto a pretesto una polemica basata su interpretazioni personali. Non rispondenti in maniera categorica alla verità. Per tentare di rimettere in discussione il processo di fusione tra Corigliano e Rossano. Che nulla ha a che spartire con la lotta portata avanti dal Gav e dal Coordinamento. Non può una ricostruzione personale e fallace mettere in discussione un processo tanto importante e serio quale quello della fusione perché solo chi malevolmente legge i nostri scritti può intendere in senso negativo e contrario quanto contenuto nella missiva del Gav. L’auspicio è che vi sia in prospettiva un ritorno al confronto improntato alla correttezza civile e istituzionale, mai venuti meno. A tal riguardo rinnoviamo l’invito all’Amministrazione comunale di Corigliano e all’intero Consiglio comunale, di prendere parte alla manifestazione del 18 maggio a Roma.