Cariati, la memoria dei prigionieri della Grande Guerra rivive al Museo del Mare
Il 5 novembre la presentazione del libro “Giornali prigionieri” di Giuseppe Ferraro apre le celebrazioni per la Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate. Un viaggio tra le pagine scritte nei campi di prigionia
CARIATI – La memoria come antidoto all’oblio e la parola come strumento di libertà. Saranno questi i temi centrali dell’incontro che si terrà martedì 5 novembre alle ore 17.30 presso il Civico Museo del Mare, dell’Agricoltura e delle Migrazioni (MuMAM) di Cariati, dove sarà presentato il volume “Giornali prigionieri. La stampa di prigionia durante la Grande Guerra” di Giuseppe Ferraro, edito da Donzelli.
L’appuntamento, organizzato nell’ambito delle celebrazioni per la Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate, promosse dal Comune di Cariati, si propone di unire storia, memoria e impegno civile attraverso il racconto delle voci dimenticate di migliaia di soldati italiani internati nei campi di prigionia durante la Prima guerra mondiale.
Ferraro, ricercatore e storico calabrese di rilievo nazionale, nel suo saggio ricostruisce la quotidianità dei prigionieri attraverso i giornali da loro scritti nei campi: pagine che raccontano la resistenza morale, la creatività e il desiderio di pace di chi visse l’orrore della guerra.
L’incontro sarà aperto dai saluti del sindaco Cataldo Minò, della delegata alla Cultura Alda Montesanto e della dirigente scolastica Sara Giulia Aiello. Seguirà il dialogo tra l’autore e la direttrice del Museo Assunta Scorpiniti, con interventi e letture curate dagli studenti delle classi quinte del Liceo Scientifico “Stefano Patrizi”, guidati dalla docente Emanuela Ientile.
A corredo della presentazione sarà inaugurata anche la mostra documentaria “Cariati, memorie di guerra e impegno per la pace”, promossa dal MuMAM.
Con questo evento, Cariati rinnova il proprio impegno per la promozione della cultura storica e della pace, confermando il Museo Civico come luogo di memoria viva e di formazione civile per le nuove generazioni.