Al MuMam di Cariati un incontro dedicato agli storici Liguori
L’evento culturale, intitolato “La Calabria tra storia, storiografia e territorio: l’esperienza storiografica di Franco e Romano Liguori”, è stato «una sorta di abbraccio collettivo ai due illustri figli di Cariati e della Calabria»

CARIATI - Da Corigliano-Rossano, Cirò, Cirò Marina, Crucoli e da vari centri dell’entroterra, tanti amici ed estimatori, insieme a tanti del luogo, si sono ritrovati, lo scorso 23 luglio, nella sala convegni del Civico Museo del Mare, dell’Agricoltura e delle Migrazioni, per ricordare e rendere omaggio agli storici Franco e Romano Liguori, scomparsi a meno di due anni di distanza l’uno dall’altro.
L’incontro culturale, intitolato “La Calabria tra storia, storiografia e territorio: l’esperienza storiografica di Franco e Romano Liguori”, è stato infatti una sorta di abbraccio collettivo ai due illustri figli di Cariati e della Calabria e alle loro famiglie, presenti all’evento, e di intensa riflessione sul lascito culturale dei due fratelli, uniti, otre che da grande affetto, dalla passione per gli studi storici e da un infinito amore per la loro terra.
Un evento voluto dalla Direzione del Museo e dal Comune di Cariati, insieme al Comitato di Cosenza dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano (ISRI), alla Deputazione di Storia Patria per la Calabria, all’Istituto Calabrese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea (ICSAIC) e con la partecipazione della sezione Calabria della Società Italiana per la Protezione dei Beni Culturali (SIBPC).
«Vogliamo dare a Franco e Romano Liguori un segno di gratitudine collettiva; di riconoscenza per la preziosa eredità culturale e di valori che ci hanno lasciato, a partire dall'idea che lo studio e la conoscenza sono importanti per il progresso delle persone e delle comunità», ha affermato in apertura la Direttrice del Museo e curatrice dell'evento Assunta Scorpiniti.
Il Sindaco Cataldo Minò, la Delegata alla Cultura Alda Montesanto e il Delegato ai Turismi Antonio Scarnato, hanno portato il saluto istituzionale, esprimendo una ferma volontà di impegnarsi nella promozione della cultura, sulla strada tracciata dai due illustri concittadini.
A seguire i vari interventi, tutti di elevato spessore, da parte di estimatori e rappresentanti di Istituti culturali e di settori in cui i Liguori hanno operato e partecipato lasciando una significativa impronta.
Il Direttore ISRI Giuseppe Ferraro, ha sottolineato, tra l’altro la «vocazione civile della storia», che avevano Franco e Romano Liguori, definendoli "sentinelle" della Costituzione per la loro opera di valorizzazione del patrimonio culturale, ma anche, di docenti appassionati con un’idea di scuola come luogo di formazione, ricerca e cittadinanza culturale; da qui l’esortazione agli amministratori comunali, a valorizzare gli studiosi locali, «perché ormai manca un'intera generazione di studiosi, come i Liguori, che hanno posto le fondamenta della storia di Cariati».
Intervenuti da remoto, il Presidente della Deputazione di Storia Patria della Calabria, prof. Giuseppe Caridi, si è soffermato sulle opere storiche e letterarie di Franco Liguori, che ha definito «grande storico della Calabria e del Mezzogiorno e amico fraterno» e sul generoso apporto «con studi e contributi di alto livello», dato alla prestigiosa istituzione di cui Liguori è stato prima Socio insieme a Romano, poi, per molti anni, Deputato, oltre che punto di riferimento per l'area dell'Alto Ionio.
Il vescovo emerito di Mileto-Nicotera-Tropea e storico mons. Luigi Renzo, dopo aver chiarito che «ricordare i fratelli Liguori è un gesto di grande civiltà e di amore», ha dato testimonianza della sua amicizia con i due storici, in particolare con Romano, di cui ha messo in rilievo la riservatezza, l'acutezza di pensiero, l'essere stato storico scrupoloso che aveva, tra l'altro, grande amore per la Chiesa e una sorta di "devozione" per il mondo ecclesiastico; il presule ha infatti dato conto degli studi svolti da Romano Liguori in tale ambito, degli interventi durante il processo per la beatificazione del vescovo Faggiano, delle ricerche d'archivio che hanno consentito la ricostruzione della storia diocesana e religiosa, con contributi personali e originali anche sulla cultura popolare.
Il Presidente di SIBPC Calabria, Marco De Biase, ha infine offerto un excursus sugli anni, dal 2016 alla scomparsa, avvenuta nel 2023, in cui Franco Liguori ha presieduto l’Istituto, al quale ha dato impulso con convegni ed eventi di respiro territoriale e regionale, coinvolgendo i più alti rappresentanti della cultura meridionale; De Biase ha inoltre posto l'accento sullo spirito di servizio con cui il suo predecessore affrontava studi e iniziative, sempre con l'idea «di coniugare l'interesse teorico con visione, esperienza concreta, valorizzazione dei luoghi della cultura».
Dopo gli interventi, altrettanto sentite le testimonianze dal pubblico e infine, il ringraziamento commosso di Francesca Liguori.
«L'incontro del 23 luglio - ha detto in conclusione la Direttrice del Museo - deve essere l'inizio, per la comunità locale e la Calabria, di un percorso di riconoscimento della memoria dei fratelli Liguori e come avrebbero voluto, di diffusione delle loro opere tra le nuove generazioni».