Il FAI e Will Media raccontano il Codex Purpureus Rossanensis nel podcast "Pilastri"
Nell'ultima puntata di questa stagione il viaggio si è concluso tra le bellezza nascoste del sud. Da Matera passando per Rossano fino alla magnifica Sila con i suoi Giganti di Fallistro
CORIGLIANO-ROSSANO - Il Museo Diocesano del Codex con il Codex Purpureus Rossanensis nel racconto di "Pilastri ", il podcast realizzato da FAI e Will Media. «Un racconto – lo definisce il Fai - per viaggiare sulle tracce della grande storia artistica del nostro Paese partendo dalle basi. Un percorso “a regola d’arte”, con la speciale guida del Presidente Marco Magnifico».
Dichiarato dall'Unesco Patrimonio Mondiale dell'Umanità: il Codex Purpureus Rossanensis, è un capolavoro dell'arte bizantina, il più importante e meglio conservato documento biblico della cristianità. È composto da 188 fogli di finissima pergamena - contenenti l’intero Vangelo di Matteo e quasi tutto quello di Marco - e da 15 miniature. La pergamena è tinta di porpora, colore caratteristico dell’ambienti legati alla famiglia imperiale bizantina. I caratteri sono in oro e argento. L'oro si ritrova anche nelle preziosissime miniature, in particolare nella rappresentazione di Cristo.
La puntata
La seconda stagione di Pilastri si chiude con un coast-to-coast tra le bellezze nascoste del Sud. Partendo dalla terra lucana si arriva a Matera, luogo unico al mondo, la cui rinascita si deve anche al “caso Matera” nato in seguito all’intenso scambio di lettere tra Luisa Levi e il fratello Carlo, autore di Cristo si è fermato ad Eboli.
Ci si ferma poi a Rossano, paese di antiche vestigia che racchiude il prezioso Codex, manoscritto risalente al V-VI secolo d.C., che è stato definito il libro più bello del mondo. Da qui ci si inerpica infine sulle alture calabresi della Sila, dalla riserva Fai dal 2016, i Giganti di Fallistro: un bosco che custodisce 58 pini larici, alcuni di oltre 350 anni, e alti fino a 45 metri, sfruttati fin dall’antichità per la loro maestosità.