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La candidatura a patrimonio Unesco del San Marco è un punto di partenza: ora inizia la vera sfida

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CORIGLIANO-ROSSANO - Ci inorgoglisce e riempie di gioia la notizia inaspettata che l’oratorio del San Marco, insieme alla città di Gerace, al Battistero di Santa Severina, alla Cattolica di Stilo e al Monastero ortodosso di San Giovanni Theristìs, sia stato inserito nella "Tentative List" della Convenzione Unesco 1972 con il progetto “Evidence of Italo-Greek Culture between the Early and Late Middle Ages” (Testimonianze della cultura italo-greca tra Alto e Basso Medioevo). 

«Un'occasione d'oro per tutta la nostra Regione - sottolinea Francesco Maria Spanò, tra i promotori del progetto - la Calabria, infatti, ad oggi, non ha beni materiali patrimonio dell'Unesco. Un tale riconoscimento significa maggior prestigio internazionale. Basta pensare a quello che è accaduto a Matera dopo il riconoscimento dei "Sassi". Lì c'è stata una vera esposione in termini turistici e culturali».

Lo studioso, direttore People&Culture dell’Università Luiss Guido Carli di Roma, saggista ed editorialista ci ricorda che già nel 2006 lo splendido monumento identitario rossanese era stato inserito in una "Tentativ List", ma il progetto, in quel caso, si arenò. «Non dobbiamo assolutamente ripetere gli errori del passatoIn quel caso nessuno si impegnò concretamente a preparare il "Dossier" da presentare assieme alla candidatura. Questa volta bisogna lavorare tanto e con le persone giuste. Anche la classe dirigente politica gioca un ruolo importante. Il fatto che il Presidente Occhiuto sia stato entusiasta della "Tentativ List" e abbia promosso questa iniziativa è sicuramente un buon punto di partenza. Proprio alla Regione spetterà il compito di costituire il comitato tecnico-scientifico che redigerà il dossier e riceverà gli ispettori internazionali che avranno il compito di verificare sul posto la qualità dei luoghi e dei monumenti candidati».

Ma l'impegno della politica regionale, da solo, non basta. Anche le Amministrazioni locali coinvolte devono fare la loro parte per coordinarsi tra di loro, con la Regione ed essere in sintonia anche con il Ministero dei Beni Culturali.

La città di Corigliano-Rossano, assieme alle altre, deve essere promotrice in tutti i sensi di questa rivoluzione: «Sarà necessario alimentare il dibattito culturale, creando eventi e convegni tesi a far conoscere sia i monumenti candidati, che le varie fasi dell'iter che li porterà (ci auguriamo) a divenire patrimonio materiale dell'umanità».

Il percorso intrapreso è lungo e complesso e richiede uno sforzo corale. «Anche la società civile deve sentirsi coinvolta in questo processo. Sensibilizzare i cittadini sarà la parola d'ordine per i prossimi quattro anni. Tutti gli occhi del Mondo saranno puntati su di noi. Non possiamo perdere questa occasione. Proprio per questo motivo, sarà necessario creare un "dipartimento" che possa dare informazioni in modo costante e continuo sui vari step da affrontare».

E di step ce ne saranno davvero tanti. Il primo è imminente: a gennaio dovrà tenersi un incontro tra la Regione e il Ministero dei Beni Culturali per sancire ufficialmente l'apertura del "dossier" e l'inizio dello studio vero e proprio.

«Qualora questo progetto dovesse andare in porto, non avremo solo l'onere e l'onore di rappresentare la Calabria, ma l'Italia intera» ricorda Spanò. Un bellissimo e gravoso compito per riuscire a consegnare alle generazioni future l'inestimabile valore artistico-storico-culturale della città di Gerace «che con il suo centro storico, è l'unica città ad aver mantenuto l'impianto urbanistico di una città bizantina», del Battistero di Santa Severina, della Cattolica di Stilo, del Monastero ortodosso di San Giovanni Theristìs e del nostro splendido oratorio del San Marco. Una preziosa perla incastonata nel centro storico bizantino di Corigliano-Rossano.


Credits: foto sfondo in copertina di Fabio Renzo

Giusi Grilletta
Autore: Giusi Grilletta

Da sempre impegnata in attività per il prossimo, è curiosa, gentile e sensibile. Laureata in Scienze Umanistiche per la Comunicazione, consegue la magistrale in Teoria e Metodi per la Comunicazione presso l’Università degli Studi di Milano. Consegue una seconda laurea magistrale in Pedagogia per ampliare le sue conoscenze. Ha lavorato presso agenzie di comunicazione (Lenin Montesanto Comunicazione e Lobbing) e editori calabresi (Falco Editore). Si è occupata di elaborare comunicati stampa, gestire pagine social, raccogliere e selezionare articoli per rassegne, correggere bozze e valutare testi inediti. Appassionata di scrittura, partecipa a corsi creativi presso il Giffoni Film Festival e coltiva la sua passione scrivendo ancora oggi racconti (editi Ilfilorosso) che trasforma in audio-racconti pubblicati sul suo canale YouTube. Ama la letteratura, l’arte, il teatro e la cucina.