Co-Ro, celebrata l'antica festa pastorale di Sant'Onofrio
Un evento di devozione campestre in cui l'intera comunità della Valle del Colagnati si riunisce per venerare il Santo felice
CORIGLIANO-ROSSANO - Dopo vari rinvii a causa del maltempo la festa di Sant’Onofrio si è, finalmente, celebrata.
Secondo l’antica tradizione dei luoghi della Valle del Colagnati, a cui si intreccia la storia delle comunità che la abitano, Sant’Onofrio visse tra le montagne sacre del territorio, dove crebbe a contatto con la natura ed in compagnia di una cerva. Il silenzio, la solitudine e la natura ne favorirono l’ascesi spirituale.
Il santo, la storia del suo eremo e, sullo sfondo, un luogo incantevole sono gli elementi di un evento semplice ma con una tradizione pastorale e campestre davvero unica.
Il folklore e le tradizioni si esprimono nel rituale che anima la festa. Dalla venerazione della figura del santo eremita, rappresentata dalla statua in legno, si passa poi alle offerte votive e alle corone di fiori che i fedeli consegnano simbolicamente al Santo.
Segue la celebrazione della messa e poi la processione, a ritmo di musica tradizionale. Qui la statua è accompagnata da alcuni pali di agrifoglio a cui sono appesi biscotti tipici fatti con sambuco e anice.
Conclusa la processione, sul palco antistante la chiesetta, è il momento dell’incanto dei prodotti tipici, raccolti e donati in onore del Santo dai fedeli. Da sempre guidato e tenuto da Ottavio Vallonaranci ‘u fascita, l’incanto rappresentava uno dei momenti più coinvolgenti della Festa. Ottavio è tragicamente scomparso lo scorso anno, a lui è legato il ricordo della festa e delle tradizioni. Custode di saperi e riti, in cui si confondono leggenda e devozione, fu tra i pochi che conservò il ricordo e tramandò il racconto di quei luoghi.