16 ore fa:Tradizioni, cresce l'attesa per l'infiorata in onore di San Francesco
12 ore fa:Fabbisogno di Personale, approvate dal Ministero le richieste del comune di Co-Ro e dell'Unione dei Comuni
14 ore fa:Giornata Europea del Gelato Artigianale: quest'anno un evento tra Mandatoriccio e Cariati
13 ore fa:Italvolley: Lavia e Laurenzano sempre più protagonisti della nazionale
17 ore fa:Trebisacce, tutto pronto per il concorso letterario "Il Liceo dona"
13 ore fa:Calabria del nord-est a rischio sismico 2: contro i terremoti prevenzione e prontezza
15 ore fa:Eventi sismici e piani di Protezione Civile: a che punto è la Calabria?
11 ore fa:Tutelare identità
15 ore fa:Polizia Municipale, a Cariati sei nuovi agenti
18 minuti fa:Grande successo per il Pollicino Book Fest di Castrovillari

L’affascinante storia di Sibari raccontata dall’immensa voce di Giuseppe Cederna

1 minuti di lettura

SIBARI (CASSANO JONIO) - Le storie di Sibari, una delle città più ricche e potenti della Magna Grecia sono raccontate dalla voce dell’attore e scrittore Giuseppe Cederna in tre affascinanti podcast. A darne notizia è il Parco archeologico di Sibari che insieme al sito ufficiale del Ministero della cultura, ha comunicato con orgoglio questa importante e significativa collaborazione con l’artista Cederna. 

L’affascinante storia di Sibari e la voce di Cederna, interprete di una filmografia gigantesca - Mediterraneo e Marrakech Express solo per citare due capolavori firmati da Salvatores - sono un mix esplosivo: le ritrovate insieme nelle sezione Podcast (clicca per ascoltarlo) del sito del Parco Archeologico di Sibari: “Impero di Sibari”, “Culti e aree avrà di Sibari” ed “Il Parco Archeologico di Sibari”, questi i titoli dei tre avvincenti racconti. 

Il testo è stato scritto dal professor Carlo Rescigno e adattato dal direttore del Parco Archeologico Filippo Demma, per la regia e l’accurato editing di Karmachina con la preziosa collaborazione di Corvallis Spa

La storia

Poco dopo il 720 a.C., un gruppo di Greci Achei, guidati da Is di Elice, occuparono la fertile pianura tra i fiumi Kratos (Crati) e Sybaris (Coscile) e fondarono una città (in greco: polis) cui diedero il nome di Sybaris, Sibari, come il fiume. 

I coloni trovarono un ambiente “cosmopolita”, da sempre in contatto con le popolazioni mediterranee, nel quale seppero inserirsi tanto bene da creare una serie di sistemi produttivi e commerciali che ne ampliarono la ricchezza e la capacità di espansione. 

La nuova città prosperò, occupò la piana intera e divenne centro di vie commerciali e culturali che univano luoghi lontani del Mediterraneo e d’Italia. Fitte e consolidate alleanze stringevano la nuova colonia a venticinque popoli e quattro città diverse, lungo i versanti ionico e tirrenico d’Italia passando per le vie appenniniche interne.

In questo, che fu considerato l’impero di Sibari, e nei territori limitrofi si muovevano mercanzie, interessi, idee e artigiani. I due estremi dell'impero erano segnati dalle città di Poseidonia (poi Paestum) sul Tirreno e Metaponto sullo Jonio, entrambe fondate da Sibari.

In tutta l'area e giù fino a Crotone si affermò, in un dialogo costante, anche uno stile architettonico originale. In breve tempo Sibari divenne una delle città più ricche e potenti della Magna Grecia e, dopo aver sconfitto e conquistato la rivale Siris (nella zona dell’odierna Policoro), alla metà del VI secolo a.C., arrivò a controllare direttamente o indirettamente il territorio compreso da un lato tra i fiumi Sele, oggi in provincia di Salerno, e Lao, nell’alto tirreno cosentino, e dall’altro quello tra Metaponto e Crotone.

Veronica Gradilone
Autore: Veronica Gradilone

26 anni. Laurea bis in Comunicazione e Tecnologie dell’Informazione. Mi piace raccontare le storie, non mi piace raccontare la mia