Pasquale Santoro, scultore del legno e della pietra
Il tratto dell'artista bruzio, nato come musicista e oggi tra i creativi di prospettiva della Calabria, descritto da Enrico Iemboli
CORIGLIANO-ROSSANO - Pasquale Santoro è un artista che tra realtà e illusione, attraverso la musica, la scultura e l’arte pirografica, sa cogliere e raccontare il suo mondo interiore.
Nasce come musicista, diplomato al conservatorio di Musica “Stanislao Giacomo Antonio” di Cosenza, in seguito docente di musica nelle scuole e componente del gruppo musicale Anthea.
Scopre in età matura di avere interesse per l’arte grafica e, spaziando dalla scultura su pietra alle pirografie sul legno, esprime il suo talento che meraviglia prima lui e sorprende anche gli amici.
Timido il suo approccio verso questa arte, in seguito acquista sicurezza e fiducia che gli permettono di sfornare con naturalezza opere di grande rilievo che esprimono la sua sensibilità, la sua fantasia, le sue problematiche legate alla realtà.
Fedele alle sue origini musicali, la sua prima creazione è stata la “Lira Calabrese”, un antico strumento musicale tradizionale caratteristico di alcune zone della Calabria, da lui realizzata con corpo in legno di ulivo e ciliegio americano con cassa armonica in ebano.
Artista poliedrico e dotato di fantasia, ad oggetti apparentemente insignificanti come il legno e la pietra riesce a dare un volto, un’anima, una vitalità ed una musicalità che li rende collocabili in qualsiasi ambiente.
Le sue mani sono ispirate e guidate dalla sua anima e il suo essere “fanciullo” prorompe nella lavorazione degli oggetti facendone opere d’arte che oggi sono ammirate da tutti.
Sentiremo parlare di questo originale artista.
Enrico Iemboli