Da Paludi a Roma, il Festival delle Spartenze sbarca nella Capitale
Dopo il successo calabrese nei quattro giorni di fine ottobre la kermesse arriva nella città capitolina con un evento dedicato agli italiani D'America
PALUDI - Il Festival delle Spartenze prosegue con le sue tappe d'anteprima. Dopo il successo calabrese nei quattro giorni di fine ottobre tra Paludi, Cropalati e Corigliano-Rossano, il festival arriva nella capitale con un evento dedicato agli italiani d'America. Continua così la narrazione delle spartenze, questa volta con un particolare sguardo sugli Stati Uniti.
Tra il 1880 e il 1915, quindici milioni di italiani lasciarono l'Italia: un terzo raggiunse gli Stati Uniti. Il contributo dato da questi italiani alla costruzione degli USA è stato notevole, in tutti i campi. Nel campo artistico, importante rilievo assume il ruolo assunto dall'italianità nel cinema e nel teatro, passando per la musica. Sarà questo il fulcro del momento organizzato alla Casa del Cinema di Roma mercoledì 24 novembre alle ore 15.00.
"Il Ritorno degli Italiani che hanno fatto l'America", da un lato, racconterà la lunga e articolata storia di generazioni di italiani (artisti e non) che hanno un contributo decisivo alla costruzione del paese americano; dall'altro si affronterà il complesso e doloroso tema del pregiudizio che a lungo ha colpito gli italiani in America. In particolare, durante l'incontro che ha come titolo "Quei bravi ragazzi: stereotipi, pregiudizi, e influenza degli italiani nel cinema americano" si racconterà il modo in cui proprio il cinema abbia avuto un ruolo decisivo nel costruire e alimentare contro gli italiani e gli italodiscendenti stereotipi e pregiudizi di stampo razziale che solo di recente forse possono dirsi spenti.
Dopo i saluti istituzionali di Fucsia Nissoli, Onorevole Eletta Circoscrizione Estero America Settentrionale e Centrale, e di vari Rappresentanti di Regioni, Province, Comuni e associazioni, l'evento si articolerà in una serie di momenti tra discussioni, dibattiti, proiezioni cinematografiche ed esecuzioni canore. Voluta dal direttore artistico del Festival Giuseppe Sommario, la manifestazione vedrà nella prima parte la discussione dal titolo "Quei bravi ragazzi: stereotipi, pregiudizi, e influenza degli italiani nel cinema americano" con gli interventi di Anthony Tamburri, Queens College, City University of New York e Direttore Calandra Italian American Institute, di Giuliana Muscio, Storica del cinema (Università di Padova), e di Fabio Rossi, Università di Messina.
Durante il secondo Focus, dal titolo "Robert Vignola, da Trivigno a Hollywood" interverranno Giuliana Muscio, Storica del cinema (Università di Padova), e Luigi Scaglione, Presidente Centro Studi Lucani nel Mondo. Mentre il terzo momento, "Gli Italiani che hanno fatto l'America", vedrà gli interventi di Marianna Gatto, Direttore esecutivo Italian American Museum of Los Angeles (IAMLA), e di Luigi Petruzzellis, responsabile del Museo Regionale dell'Emigrazione Marchigiana (Mema).
Tra tutti gli italiani in America, caso unico e straordinario è quello di Enrico Caruso (Napoli 1873-1921), figura ponte tra cultura alta e cultura bassa, artista dalla forte e brillante personalità rimasto sempre italiano, anzi, per la precisione, napoletano, anche dopo aver conquistato la fama. A lui, nel centenario dalla morte, è dedicato l'evento, con la proiezione del documentario The greatest singer in the world (2021) diretto da Giuliana Muscio. Il documentario è sostenuto dalla Direzione Generale per gli Italiani all'Estero e le politiche migratorie del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI). Nel momento di discussione successivo, oltre all'autrice, interverranno Luigi Maria Vignali, Ministro Plenipotenziario, Direttore Generale per gli Italiani all'Estero e le politiche migratorie (MAECI), e il Direttore Festival delle Spartenze Giuseppe Sommario.
L'ultima tappa della serata sarà dedicata al Premio Spartenze 2021 con l'assegnazione e la consegna del riconoscimento dato ogni anno dal Festival. Durante tutto l'evento, l'artista lucana Caterina Pontrandolfo canterà alcuni canti della tradizione migrante italiana, mentre i cronisti del Campus AsSud, curato da Marianna Bruschi e Guido Bosticco, seguiranno tutti i contenuti.