Ad Altomonte il festival Euromediterraneo per educare alla lettura
L'asseossre alla cultura Elvira Coppola: «L'uomo di quest'epoca non ha più amichevolezza con la lettura. Siamo tutti ossessionati dalle connessioni veloci ma nessuno si sofferma più a leggere. Ed è così che si perde il rapporto intergenerazionale»
ALTOMONTE – Educare alla lettura e promuovere la cultura del libro, strumento e veicolo alla base di un rituale senza tempo capace di far stringere un patto intergenerazionale tra nonni e nipoti. Promuovere la fruizione del Museo Civico non come semplice spazio espositivo e statico, ma come luogo vivo, di aggregazione, di confronto e crescita. – Il primo dei tre appuntamenti in programma per la sezione d’autunno del Festival Euromediterraneo Altomonte ha centrato i suoi obiettivi.
Ad esprimere soddisfazione per il successo di partecipazione fatto registrare sono il sindaco Gianpietro Coppola e l’assessore alla cultura e all’istruzione Elvira Berlingieri, intervenuta per la presentazione del libro "Gli omini dei tetti nella città della luce", tenutosi alla presenza dell’autrice Marialuigia Campolongo e dell’illustratrice Margherita Mari, insieme al direttore del Museo Domenico Bloise, all’editore della Casa editrice Le Pecore nere Editore Maria Pina Iannuzzi, con la quale sono promossi anche gli altri incontri e la docente e poetessa Lia Grisolia. I protagonisti sono stati i bambini.
«Oggi – ha detto la Berlingieri - è internet che allevia le solitudini di tanti giovani. Come scrive Raffaele Simone, è ormai il tempo dell’homo videns. L’uomo di quest’epoca ha più amichevolezza con i messaggi audio, video e digitali che con il testo scritto ed alla sequenzialità ha sostituito la simultaneità, incorporando un ritmo veloce e incalzante in luogo di quello, più lento, che caratterizzava la nostra generazione. Vedere i nostri figli sempre in rete ed ossessivamente connessi ci preoccupa, ma forse non dovrebbe. Si tratta solo – ha aggiunto - del modo in cui oggi si manifesta la difficoltà a costruire relazioni tipica dell’età adolescenziale, amplificata dalle infinite possibilità offerte da internet. Accusare la scuola di non far leggere, di aver fatto perdere questa sana abitudine ai ragazzi e di non riuscire a coinvolgerli significa, come al solito, trovare il capro espiatorio di una situazione determinata da fattori esogeni, in questo caso l’evoluzione tecnologica».
«Non si torna indietro – ha continuato la Berlingieri - ma è pur vero che si può recuperare per altra via ciò che ormai appare come un reperto archeologico. Ritrovare il rapporto con la lingua madre attraverso il contatto (anche fisico) con il libro, visto non come altro da sé ma come parte integrante del proprio mondo, può essere la strada privilegiata per ridare corpo ad un’abitudine sana e costruttiva. Ad una competenza che non solo gli adulti desiderano non vada perduta, ma che anche i ragazzi stessi sanno valorizzare: spesso basta un suggerimento, un’osservazione su un testo, perché essi si incuriosiscano e chiedano di più. A maggior ragione, quindi, la lettura potrebbe diventare dimensione importante della loro vita: alternativa ma non sostitutiva della rete».
I prossimi appuntamenti in calendario si terranno alle ore 17,30 di domenica 5 dicembre, con il reading letterario tratto dal libro "Quel garofano spezzato" di Matteo Dalena che sarà presente all’incontro; e alle ore 17,30 di sabato 11, con la presentazione del libro "Cartesio ti odio iperbolicamente" che vedrà la partecipazione dell’autore Tullio Cesario, in arte Noah.