di SERAFINO CARUSO Giù le mani dall'informazione libera e indipendente. Lo diciamo con la consapevolezza di chi svolge e fa svolgere questo lavoro senza alcun padrone. Da sempre. Qualcuno, però, dietro la maschera di articoli su blog, o con l'ausilio di siglette e mail anonime, continua ad arrogarsi il diritto di sentenziare sulla funzione dei giornalisti. Senza aver fatto i conti con quella che si chiama
verità storica. Sin dalla sua nascita
L'Eco dello Jonio è sempre stato un giornale a favore dell'area urbana
Corigliano-Rossano e della
fusione tra questi due grandi Comuni della Calabria. Non ne abbiamo mai fatto mistero. Ne siamo sempre stati convinti e consapevoli sostenitori.
Editore e redazione hanno sempre sposato qualsiasi idea e proposta dedita allo sviluppo del territorio. Il nostro giornale, in fondo, è nato per questo motivo: svolgere quella funzione di supporto in favore di tutte quelle forze sociali che ambiscono alla ripresa di un'area che non merita ulteriori mortificazioni. La
fusione tra le
città di Corigliano e Rossano non potrebbe che apportare enormi benefici a quest'area della Calabria e, quindi, alla sua popolazione. Del resto la stessa Cosenza se ne sta rendendo conto, visti i tentativi di fusione con Rende. Massimo rispetto per chi la pensa diversamente. Ma si abbia la compiacenza e il buon senso di elencarne i motivi. Senza trincerarsi dietro becere giustificazioni legate a
Santi, castelli, nomi e ubicazioni di uffici.
SCHERANI? SI, COLORO I QUALI NON SANNO GUARDARE OLTRE IL PROPRIO NASO
Il solito anonimicchio, a cui piace puntare il dito senza metterci la faccia, parla di scherani. I
veri scherani, i veri mercenari violenti e asserviti al soldo delle più becere logiche del passato sono, piuttosto,
coloro i quali non hanno coraggio. Non hanno il coraggio di scrivere il proprio nome e cognome. Non hanno il coraggio di argomentare una tesi, per quanto possa essere discutibile o meno. Non hanno il coraggio di guardare oltre il proprio naso e il proprio orticello. Noi siamo a favore della fusione. Lo siamo da sempre. E i motivi li abbiamo argomentati sin dall'inizio. Il nostro giornale è autonomo e senza padroni. Conosciamo bene il territorio e le problematiche su esso presenti. In primo luogo quello occupazionale. Con la fusione tra le due città avremmo tanti benefici, in primo luogo da un punto di vista lavorativo e occupazionale. Il nostro essere a favore della fusione, che sia chiaro, non è legato ad alcun personaggio politico. L'Eco dello Jonio, lo ripetiamo, non ha padroni o padrini. Dalla nostra, piuttosto, abbiamo la forza e la consapevolezza di credere in ciò che facciamo. Siamo orgogliosi di avere come Editore la famiglia Lapietra, che porta avanti questo giornale senza alcuna forma di sostentamento pubblico. Non dobbiamo tessere le lodi di nessuno. La cosa non ci appartiene. Non sosteniamo nessuno, se non l'idea della fusione tra due realtà destinate a un
cammino di progresso comune. Nessuno si permetta di fare allusioni sul nostro lavoro. Siamo abituati a confrontarci sul merito di ogni questione. Lo abbiamo sempre fatto anche a proposito della fusione. Lasciamo ad altri il compito di lanciare accuse e fare allusioni basate sul nulla.